Ammessi i 10 referendum regionali: tra gli altri l’abolizione delle 8 province

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CAGLIARI.  Sono stati ammessi tutti i dieci quesiti referendari regionali. Ad annunciarlo, al termine dei lavori dell’ufficio regionale, è il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. 

“In tempi brevissimi – ha dichiarato il presidente Cappellaci – adotterò il decreto per l’indizione dei referendum”. Secondo la legge la consultazione potrà svolgersi in una domenica compresa tra il 1 aprile e il 30 giugno 2012.

I quesiti riguardano l’abolizione delle Province, la riscrittura dello Statuto regionale attraverso una Costituente, l’abolizione di tutti gli enti strumentali e delle agenzie regionali e la riduzione a 50 del numero dei componenti del Consiglio regionale.

Questi i dieci quesiti su cui saranno chiamati a pronunciarsi i sardi:

1. Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di “Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?”

2. “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di “Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”

3. “Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente “La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”

4. “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di “Istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio?”

5. “Siete voi favorevoli all’abolizione delle quattro province “storiche” della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?”

6. “Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un’Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?”

7. “Siete voi favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?”

8. “Volete voi che sia abrogato l’art. 1 della la legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante “Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna” e successive modificazioni?”

9. “Siete voi favorevoli all’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?”

10. “Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?”.

Villacidro.info – 10 febbraio 2012

8 COMMENTI

  1. Faccio parte del comitato promotore, ho collaborato per la raccolta delle firme, mi auguro che questa volta tutti i cittadini della Sardegna senza distinzioni di colore e bandiera politica sappiano dare un segnale forte ai nostri rappresentanti Regionali e Provinciali. Considerato che dal Consiglio Regionale e dagli otto consigli Provinciali sono giunti solo segnali di “LASCIAMO LE COSE COME STANNO” . Credo che ora siamo noi che dobbiamo dare un segnale forte, da far capire che è ora di cambiare. Non siamo più disposti ad accettare passivamente a questo spreco di denaro pubblico per mantenere una classe politica che non ha prodotto nessun beneficio per la collettività. Marco Leo

  2. Marco Leo, visto che hai detto di far parte del comitato promotore, mi spieghi cosa significa esattamente il quesito del referendum n. 7, perchè così come è scritto non è molto chiaro. Ti ringrazio e un saluto.
    Per il resto sono quesiti abbastanza chiari e condivisibili che, se approvati, dovrebbero portare ad una semplificazione della politica e alla conseguente riduzione dei costi della stessa, anche se non c’è mai da fidarsi perchè i nostri politici tutti sono maestri di camaleontismo, vedasi la fine che ha fatto il referendum contro il finanziamento publico dei partiti.
    Solo una annotazione, mi sembra di capire che il comitato promotore dei referendum, sopratutto quelli per l’abrogazione delle nuove province, è composto sopratutto da persone del centro destra, cioè la stessa parte politica che si aveva fatto le leggi per la loro istituzione.
    Un saluto.

    • Per Franco, chiedo scusa per il ritardo e provo a rispondere alla tua richiesta di chiarimento sul quesito referendario n° 7. Si tratta sostanzialmente di lasciare l’elezione diretta del Presidente della Regione come avviene già ora, quello che si chiede e di cambiare il modo con cui si stabilisce il nome. La nomina del candidato alla presidenza dovrà essere deciso non più dalle segreterie dei partiti o da accordi alla vecchia maniera, ma bensì dal risultato delle primarie che ogni partito o coalizione è tenuto a svolgere. E’ chiaro che le eventuali procedure di come si svolgeranno queste primarie saranno regolate solo dopo l’eventuale approvazione del quesito referendari. Spero di aver chiarito le tue perplessità, saluti Marco

  3. Favorevole all’abolizione di una struttura inutile e sovradimensionata, per 1 milione 600mila cittadini sardi basta molto meno.

    Mi chiedo una cosa sola.
    Visto che i dipendenti pubblici non possono essere “licenziati”, verranno pur spostati in qualche altro ruolo.
    Ovvero cambierà ufficio (provincia, ente..etc..) ma le persone quelle rimangono.

    E quindi a livello economico, cosa avremmo risolto?
    Inchiodati alle poltrone come scranni sotto l’altare.

    Meditate gente, meditate.

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