Il 28 marzo scorso il Sindaco di Villacidro ha firmato la Convenzione con la Società Fotosolare Terza in accordo con l’Assessorato Regionale all’Industria, Settore Energia.
Il Comune di Villacidro è stato il primo comune in Sardegna ad ottenere il riconoscimento delle misure compensative previste dal Decreto Legislativo 387/2003 e dalle Linee guida del Decreto Ministeriale del 10 settembre 2010.
La Società Fotosolare Terza ha ottenuto l’autorizzazione da parte della R.A.S. per la realizzazione di impianto fotovoltaico di 4 Mega Watt di picco denominato “Villacidro 2” in Località Su Tasuru, nel consorzio Industriale di Villacidro.
Le misure compensative concordate in sede di Conferenza di servizi con la Società Fotosolare prevedono che detta società realizzi a proprie spese ed in pochi mesi due impianti fotovoltaici nei tetti di due edifici comunali nei quali vi sono i maggiori consumi di energia elettrica: la Scuola Elementare di via Farina e la Casa di riposo per gli anziani, con garanzie di manutenzione e controllo degli impianti, oltre all’assistenza per una forma assicurativa “all risk” a totale carico della Società Fotosolare Terza, per un periodo di 20 anni. Gli impianti realizzati da Fotosolare Terza saranno di proprietà del Comune.
Grazie a questi interventi, il Comune beneficerà degli incentivi statale previsti dal GSE (Gestore Servizi Energetici). In convenzione, inoltre, è stabilito che la Società Fotosolare affidi la realizzazione e la gestione degli impianti, con impiego di maestranze locali e fornitori di beni e servizi del luogo. Il Sindaco Teresa Pani e l’Assessore alle Politiche Energetiche Federico Sollai esprimono soddisfazione per l’importante traguardo poiché “si tratta del primo risultato concreto raggiunto che ci consentirà di realizzare considerevoli risparmi di consumi energetici”. Tale intervento rappresenta il primo passo verso l’avvio di una politica energetica ecosostenibile del Comune di Villacidro che consenta di limitare l’utilizzo di energia derivate da fonti fossili a favore di quella da fonti energetiche alternative. L’energia prodotta garantirà minori consumi che consentiranno di ridurre drasticamente i livelli prodotti di anidride carbonica (Co2), mentre gli introiti derivanti dagli incentivi sul Conto Energia e da quelli dell’energia prodotta, pari a circa 320.000 euro in 20 anni, garantiranno risorse che il comune potrà reinvestire in servizi di pubblica utilità per i cittadini e per attuare misure di efficientamento energetico degli edifici comunali.
L’Assessore alle Politiche Energetiche dichiara che “gli interventi che si realizzeranno seguono il concetto di “smart city”, ossia una città intelligente in grado di gestire le questioni energetiche in modo virtuoso ed efficienti con tecnologie innovative. L’obiettivo, anche attraverso ulteriori misure già intraprese di risparmio energetico e di contenimento dei consumi di risorse, è quello di divenire, nei prossimi anni, un comune a zero emissioni”.
Plauso anche da parte della Regione, la quale si augura che l’esempio di accordo raggiunto dal Comune di Villacidro possa diventare un modello da seguire anche da parte di altre amministrazioni locali.
Villacidro.info – 21 aprile 2012
COMPLIMENTI !!!!!!!!!!!!! ottima iniziativa, strano che tanti commentatori abitudinari e avversari di quest’amministrazione non abbiano niente da commentare. ciaooooooooooo
Ma cosa dicci, l’iniziativa non è del comune!!! Complimenti una cippa lippa, hanno fatto la stessa cosa che andava fatta con Disario, uno “scambio” per un’investimento privato che utilizza risorse pubbliche. Lo avrebbe chiunque fosse stato al palazzo (e altri lo avrebbero fatto anche con Sig, Giovanni). Come fai a vantare sempre il nulla? Ti comprano con poco eh!!!
Le cose buone vanno sicuramente apprezzate. Il progetto non è stato ideato da questa amministrazione, si parla di autorizzazioni inoltrate alla Regione sin da 2009 e forse anche prima, basta vedere e leggere la determina Regionale “http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20100223152510.pdf”. tra richiesta e vari passaggi c’è voluto parecchi anni per l’approvazione. Bene sicuramente per il paese, fortunata l’amministrazione che ha potuto farne vanto, naturalmente argomento che risveglia il “supporter” Marcello,questa volta
un po disattento. Il complesso dei pannelli verranno installati su un’area del Consorzio Industriale Provinciale, quali saranno i benefici per il Consorzio?
DELIBERAZIONE N. 7/12 D 7/12 DEL EL 18.2.2010. L’Assessore della Difesa dell’Ambiente riferisce che la società Fotosolare Terza S.r.l. ha presentato,
ad agosto 2009, l’istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale relativa
all’intervento “Impianto fotovoltaico Villacidro 2 da 5,4 MWp da installare nell’ambito del Consorzio
industriale di Villacidro, in località Su Tasuru”.
La riduzione della superficie interessata, pur mantenendo
inalterata la potenza totale installata, sarà possibile grazie all’utilizzo di moduli fotovoltaici a maggiore
efficienza energetica, in silicio policristallino, della potenza nominale di 230 Wp cadauno. Verrà inoltre
ridotto il numero delle cabine di trasformazione, da 5 a 4, utilizzando inverter di potenza maggiore
rispetto al progetto originario (630 KW in luogo di 500KW).
Vediamo se ho capito bene:
La società realizza 4 MW su terreni pubblici e costruisce in cambio due impianti Fotovoltaici.
Nell’ipotesi ottimistica che realizzi due impianti da 20 kW per un totale di 40 kW (situazione molto ottimistica)il costo dell’opera (ponendo che il costo a kW sia di 3000 euro) sarebbe di circa 120.000 euro.
Il canone di affitto di mercato, che si paga ad un privato/pubblico per installare 1 MW di fotovoltaico a terra (circa 2 ettari) è di 15.000 euro a MW e quindi per 4 MW sarebbe di 60.000 euro all’anno. Tale cifra pagata in un unica soluzione (attualizzata) produrrebbe un introito di 60.000 x 20 anni x 0,6 (tasso) = 720.000 euro altro che i miseri 120.000 euro spesi per gli impianti. Se i terreni in zona industriale sono stati acquistati il discorso è diverso. Ma in tal caso mi chiedo quale sia il senso di dare circa 7-8 ettari di terreno espropriato per creare posti di lavoro (con attività industriale) e invece rivenduto per impianti a terra (che potrebbero essere installati più proficuamente sui tetti)che non producono alcun posto di lavoro.
Ops, c’è qualcosa che non mi torna… Il dubbio rimane su quanti soldi sono andati al consorzio Industriale. Terreni agricoli espropriati per creare industrie e sviluppo, ops vengono seminati a pannelli fotovoltaici.