Tutto regolare (o quasi) se non fosse per il fatto che a Futuro e Libertà dei referendum sardi non gliene sia fregato un accidente.
Infatti, il 17 aprile 2012, alcuni esponenti di FLI in Sardegna, tra cui la Coordinatrice del Medio Campidano Gessica Pittau, avevano inviato ai massimi vertici nazionali e regionali del partito, una formale comunicazione , chiedendo loro di adoperarsi affinché FLI prendesse posizione nella campagna referendaria a favore del SÌ. Lettera che, ovviamente, non ha mai ricevuto risposta, neanche dal coordinatore regionale.
Stupisce dunque tutta questa voglia di dare seguito all’esito referendario da parte della dirigenza regionale del partito in Sardegna, non fosse altro che il coordinatore regionale si sia dimostrato del tutto insensibile alla causa referendaria e il vice coordinatore vicario, quello a nome del quale il coordinatore regionale ha annunciato l’azzeramento dei vertici provinciali, si è fatto capocordata di un contro-referendum che possa mantenere in vita l’abolita provincia della Gallura. Tornerà sui suoi passi per dar seguito all’esito referendario?
Ancora più stupefacente e tipico di una vocazione suicida per un partito politico, procedere all’azzeramento dei vertici locali a quattro giorni dalle elezioni amministrative che si terranno in Sardegna il 10 e l’11 giugno prossimi. Comprensibile che i vertici nazionali non ne fossero totalmente al corrente, ma il coordinatore regionale…
Come mai chi ha ostacolato il referendum, data la sconfitta politica, per coerenza, non si è dimesso invece che azzerare quegli stessi coordinatori che il referendum lo avevano anche promosso e che peraltro, all’indomani dagli stessi referendum, hanno rimesso il mandato al coordinatore nazionale? E’ stata vagliata, per poter dar meglio seguito al risultato referendario, la linea tenuta dal partito e dai suoi rappresentanti in Sardegna durante la campagna referendaria e a seguito dei risultati?
Che dire poi del fatto che lo stesso Consiglio regionale del quale fanno parte sia il coordinatore regionale che il suo vice abbia varato una legge che mantiene ancora in vita le province, che anche la legge elettorale sarda mantenga in vita le circoscrizioni elettorali sui confini delle vecchie province e che le province effettivamente abolite (ma rimaste in vita per un artificio legislativo ad opera del Consiglio regionale) sono solo quattro, quelle di istituzione regionale, mentre quelle di istituzione nazionale, le altre quattro “storiche”, restano in piedi a tutti gli effetti essendo state oggetto di un semplice referendum consultivo? Ma questo sicuramente sarà stato illustrato dai massimi dirigenti sardi ai vertici nazionali che, davanti all’ampio e complesso panorama politico, hanno optato per l’azzeramento tout court.
Le male lingue, alle quali non è giusto credere, sostengono che sia stato cavalcato ad hoc il pretesto dei referendum regionali, per eliminare, azzerare, tentare di mettere a tacere una parte del partito, composta da alcuni coordinatori provinciali e non solo, che hanno apertamente criticato la gestione “leggera” del coordinatore e del vice coordinatore regionale, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso di FLI nella maggioranza regionale guidata dal Presidente Ugo Cappellacci (PDL), l’impersonificazione del berlusconismo, senza che la decisione dei due fosse ratificata dal coordinamento regionale, unico organo statutariamente preposto a decidere la linea politica regionale.
Sempre le male lingue sostengono che il siluramento del coordinatore provinciale di Cagliari, Vittorino Erriu, sia da ricollegare non solo alla guerra che alcuni fedelissimi del coordinatore regionale hanno messo in atto nei confronti dello stesso Erriu ma, anche e soprattutto, al fatto che la provincia di Cagliari costituisce il collegio elettorale dello stesso coordinatore regionale che adesso si trova a rivestire il triplice ruolo di consigliere regionale, coordinatore regionale e commissario provinciale del suo stesso collegio elettorale, svuotando e riducendo ai minimi termini, le cariche, elette, dei tre coordinatori provinciali non allineati: Francesco Girau (Carbonia-Iglesias), Gessica Pittau (Medio Campidano) e Vittorino Erriu (Cagliari), tutti e tre ridotti, stranamente, a referenti territoriali di Artizzu. Roba da far impallidire il più fervido sostenitore della tirannide. Come già detto però: male lingue.
Villacidro.info – 8 giugno 2012
…ehehe…la ragazza è tosta!!…comincia a far paura a qualcuno?
ecco…..questo è il rispetto per la base dei cittadini!!!
Ennesima conferma che i partiti e i cittadini che fanno politica non sono tutti uguali. La base si ribella alle vecchie logiche di partito…
Artizzu democristiano vecchio stile, Matteo Sanna pidiellino……e cosa ci si poteva aspettare da due persone così..FLI in Sardegna morto e sepolto!!
ancora parlate di partiti politici? ma non vi rendete conto che sono uno più ladro dell’altro!!! come mai nessuno querela la gente che gli da del ladro?? subito spiegato. è la verità!!! cosa stanno facendo a livello nazionale?? si sono riempiti le casse del partito, giustamente i denari gli hanno spesi, con false laure, investimenti in canada e case a montecarlo!! presidenti di regione indagati e chi più ne ha ne metta!!! non so se continua questa manfrina dove andremmo a finire!!!!!!
E si. fanno tutti le stesse cose e nello stesso identico modo. Ma va va… Il solito discorso del nulla. Quanto “oddio” i sempliciotti…
evitiamo diatribe tra utenti. discutete senza giudicarvi.
L’Onorevole Artizzu pare stia meditando un rientro nel PDL alla corte di Cicu… meditate meditate…
…credo che sia più di una meditazione…e se due più due fa ancora quattro…
Alla corte di Cicu se non sbaglio c è anche un politico di villacidro…!!!
il mio nome è efisio e non come il tuo, vorrei sapere tuo padre come la pensa sul nome che ti sei dato!!! grazie per qualificarmi come sempliciotto, io sono realista e non servo di qualche politico il quale chissà cosa ti ha promesso per diffenderlo così!!!
Ma chi Artizzu.?quello che voleva o prometteva di aprire la caccia a febbraio..?ma x carita’..!
Cara Gessica i conti li faremo dopo le amministrative. Cmq ricorda: chi semina vento raccoglie tempesta. Lo aspettiamo alla sua prossima candidatura, nel mentre lavoreremo per i nostri cittadini.
dopo le vicende accadute in questi giorni è ormai chiaro che in FLI non c’è posto per chi veramente vuole cambiare questo sistema ormai marcio.chi vuole lavorare per il bene del paese viene in tutti i modi messo all’angolo.mi chiedo,e chiedo a voi non sarà ora di emigrare verso altri movimenti
che vogliono dare spazio a una nuova classe dirigente??????
una nuova classe come quella del “movimento 5 stelle”???Spero che non ci sia stato bisogno di Grillo per aprirvi gli occhi!!!
non credo che all’Italia serva un monimento come quello di grillo capace solo di fare del populismo e della demagogia.Serve un movimento serio con un programma serio e di facile realizzazione,un programma che risolva nell’immediato i problemi principali della gente
Ma cosa ci vuole per capire che la classe politica al potere è tutta, con qualche eccezione, da buttare a mare? Almeno che non si voglia restare alla mercé dei loro miserrimi clientelismi.
Si costruisca un comitato seriamente civico con un programma dove al primo posto siano gli interessi del paese piuttosto che dei dettami provenienti da torbidi interessi personali.
Lo scrivo qui come l’ho scritto sul sito di Futuro e Libertà Cagliari: http://wp.me/p19ZsW-iZ
Ma dov’è finita quell’idea di “partire dal basso”, dai militanti, dalla base del partito, per fare di FLI un vero partito democratico, nuovo, laico, giovane, MERITOCRATICO! Tante belle parole a Perugia quando eravamo decine di migliaia, con altrettanti che ci seguivano da casa, e anche a Milano, un po’ ridotti ma i presenti sempre convinti che i coordinatori, così come solo la votazione degli iscritti poteva eleggerli, solo la votazione degli iscritti poteva farli decadere. I fatti hanno dimostrato che fino ai coordinatori provinciali, la democrazia e il “senso del consenso” esiste… ma dai coordinatori regionali in su, il concetto di “coordinatore” si confonde con quello di “padre-padrone-presidente”, dove si decide il brutto e il cattivo tempo, si tiene chi conviene e si elimina chi non è in linea con il proprio pensiero di “governo” del partito o con i propri interessi personali, anche se rispetta in tutto per filo e per segno il manifesto, e contro il volere della base che ha sostenuto e che sostiene quel coordinatore cittadino o provinciale. A questo punto FLI si delinea come una copia del PDL, dove la dirigenza decide, gli altri devono solo pagare l’iscrizione e votare… Non è il partito che sognavo, e credo non lo sia per la maggior parte degli attuali iscritti… Sono deluso e amareggiato, perché da altri partiti come il PDL queste cose me le aspettavo ma non da FLI, non dopo Perugia e Milano, non dopo aver visto migliaia di giovani e non giovani guardare in alto sperando non solo in un futuro migliore, ma di essere veramente attivi nel creare questo futuro migliore. Non vedo né Futuro né Libertà.
Bravo Andrea FLI è la brutta copia del PDL(non che quest’ultimo sia bello intendiamoci)
Bravissimo Andrea, sono pienamente d’accordo con il tuo pensiero, credevamo davvero che FLI potesse essere un partito nuovo di futuro e libertà!! Invece é uguale a ritti gli altri partiti.. Decide il vertice e la base che ci mette la faccia, si autofinanzia non conta nulla!!!!
…cara base di FLI…perchè non raccogliete un bel paio di firme e chiedete le dimissioni del coordinatore regionale?…non ha più la vostra fiducia dopotutto…
Da questo sistema non si esce in modo indolore, il tumore si è esteso in tutti i gangli dei partiti. Occorre trovare nuove libere aggregazioni capaci di rompere i legami opportunistici che trasversalmente avvelenano il sistema politico italiano e regionale. Non c’è da aver paura di confrontarsi a viso aperto con personaggi di cui i cittadini sono finalmente stanchi; bisogna dare loro una nuova speranza.
Non parlate solo dei e ai vostri capi, rivolgetevi alla gente dimostrando di conoscerne i problemi e di saperli affrontare.
ancora???? ma quale partito!!!! ormai siamo ostaggi dei banchieri!!! che fine ha fatto il delfino di almirante? quello che scendeva in piazza con il braccio alzato, dov’è l’uomo che si doveva dimmettere una volta che si dimostrava l’uso della casa a montecarlo era a suo cognato, sono tutti uguali!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sempre fini inesattezze o ancora pressapochismo? Fini ha detto che si sarebbe dimesso (promettere le dimissioni per un fatto cosi irrilevante è stato davvero stupido) se qualcuno fosse riuscito a dimostrare che la casa (regolarmente venduta e regolarmente quotata) fosse di proprietà del cognato.
Di PROPRIETÀ non in uso… Conosci la differenza tra proprietà e possesso?
A me di Fini non mene frega una mazza, ma non è uguale agli altri, ha il primato (insieme a Di Pietro) di non essere mai stati rinviato a giudizio e di essere persona politicamente giusta e onesta. I politici non sono tutti uguali… fatevene una ragione!!!
ma dai!!!! come si fa a diffendere gente che chiamarli lestofanti è poco!!! prova tu a prendere in prestito 200 milioni di lire, una grossa auto e una casa in uso al figlio nel centro di milano, lo sai chi era chi prestava?, il presidente della maaa assicurazioni, persona indagata dal pool mani pulite. ” sentenza emessa dalla cricca: il fatto non sussise “prova tu a far fare a tuo figlio il militare in polizia e dopo alcuni giorni viene messo in forza alla digos di milano infine prova tu ad essere affincato politicamente da un figlio indagato (non si sa che fine ha fatto) infine in questi giorni sono sotto indagine diversi politici per esseresi impossessati dei soldi del partito, questo a fini non è successo!!! a me interessa poco sia di questo o di quel politico, ma se vedo gente che pur sapendo, fa finta di non sapere e diffente questi mascalzoni, esterno tutto il mio disappunto!!!