“Su Connotu”: due giorni per riscoprire biodiversità, saperi e sapori

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L’associazione Progetto Comune organizza “Su connotu”, un’iniziativa improntata sulla biodiversità e sulla valorizzazione di antichi mestieri, saperi e sapori.

La due giorni si aprirà sabato 6 ottobre  alle ore 10.00 presso l’Auditorium S. Barbara con il convegno: “La salvaguardia delle biodiversità, aspetti culturali e opportunità per la promozione dei territori rurali”, che ospiterà gli interventi di: Ignazio Camarda, Luisa Carta, Alessandro Scintu (Università di Sassari), Martino Muntoni (Agris Sardegna), Paola Ugas (Laore Sardegna), Leila Mannu (Comitato Biodiversità di Villacidro), Hilda Garst (Consulente volontaria de La Leche League Italia Onlus).

Si proseguirà domenica 7 ottobre dalle 10,00 alle 19,00 all’aperto, nel centro storico, con esposizioni e realizzazioni dal vivo di manufatti, prodotti e ricette della nostra tradizione.
L’organizzazione della manifestazione è a cura dell’associazione Progetto Comune, con il coinvolgimento della Pro Loco di Villacidro e dell’Amministrazione comunale.

«Durante queste due giornate – affermano i promotori dell’iniziativa – percorreremo un viaggio in un passato che poi tanto lontano non è, parlando di biodiversità, saperi e sapori in un percorso che ci porta dai campi alla casa. L’evento non vuole essere una manifestazione nostalgica delle nostre origini, bensì una testimonianza della loro attualità: la sfida è saper riproporre, al passo con i tempi, le tecniche dell’artigianato e dell’agricoltura ma anche le pratiche familiari legate all’alimentazione.
Lo scopo che ci prefiggiamo – proseguono gli organizzatori – è quello di coinvolgere quante più persone possibile nel lavoro di memoria storica, intesa come rivalutazione di un modo di vivere dove la socialità, il lavoro, il cibo e l’ambiente non sono elementi contrapposti e a sé stanti, ma convivono armoniosamente».

In conclusione – «il lavoro di ricerca delle ricette tradizionali vuole essere un invito a riconnettere la nostra cucina e il nostro mangiare al lavoro degli agricoltori e dei pastori, riacquisendo la consapevolezza della nostra reciproca dipendenza che il processo di globalizzazione ha fatto dimenticare. Mettere in piazza gli antichi mestieri, oltre che esercitare la memoria dovrebbe farci comprendere quanto sana sia una società che al suo interno ha le forze e le conoscenze per non dipendere completamente dall’esterno, da quel mondo globalizzato che sta soffocando culture, colture, esseri umani».

Villacidro.info – 29 settembre 2012

4 COMMENTI

  1. forse non sanno piu cosa inventarsi sarebbe meglio preocuparsi dei giovani e meno giovani che non anno lavoro che fare riunioni che servono solo a spendere soldi x niente con persone che poi in campagna non ci passano x niente ma passano le giornate seduti in poltrona.si preocupano dell passato invece del presente.AUGURI.

  2. E’ proprio perché ci si sta rendendo cosa conto che nel presente ci sono delle cose che non funzionano che bisogna ripartire dal passato per capire come costruire il futuro, ed in particolare nell’agricoltura, è importante recuperare l’enorme patrimonio genetico di piante coltivate dall’uomo per secoli ed in tempi recenti (meno di 50 anni) sostituite in modo sempre più consistete da piante con un patrimonio genetico più uniforme e gestito dalle multinazionali, che richiedono un uso maggiore di fertilizzanti ed antiparassitari; ma alla biodiversità sono collegati tanti altri aspetti come il paesaggio, l’opportunità di valorizzare e commercializzare prodotti locali e quindi anche la possibilità di creare nuove opportunità di lavoro. Proprio in questo non vedo nessuno sperpero di danaro, tanto più che si tratta di un iniziativa resa possibile dal contributo di persone che hanno lavorato gratuitamente (qualcuno ci ha rimesso qualcosa anche di tasca o in ogni caso ha offerto il suo tempo libero, e forse non sei cosciente dell’enorme lavoro fatto dal Prof Camarda e del grande contributo scientifico dato alla conoscenza della flora e della vegetazione della Sardegna, per il quale ha svolto e svolge un lavoro di campagna che dura da una vita).
    Se non ci fosse persone che hanno passato le giornate “seduti in poltrona” ora staremmo contendendoci il cibo con le scimmie sugli alberi (non si lavora solo con la zappa ed il lavoro intellettuale, se fatto con serietà ed onestà, non comporta meno fatica di quello fisico): non sottovalutare l’importanza della ricerca e dell’informazione e soprattutto, non cercare di confondere o assimilare l’iniziativa ad altre vicende presentate dalla recente cronaca: non credo che il nickname Batman sia stato scelto per caso…

  3. Con il nick di Geronimo,avevo scritto un post su Villacidro.info che è rimasto solo per qualche minuto,e che poi,per un errore tecnico,è scomparso.
    L’errore tecnico è stato ovviato e poichè l’iniziativa di Progetto Comune, Su Connotu, è tutt’altro che inutile e vuota, voglio ripubblicare quel post che toccava proprio l’argomento del lavoro di cui scrive Batman.
    “Su connotu”, fin dalle intenzioni espresse nel manifesto, vuole non solo far riscoprire e valorizzare “antichi mestieri,saperi e sapori”, che già sarebbe ed è una pregevole e utile iniziativa, ma vuole stimolarci “a riconnettere la nostra cucina e il nostro mangiare al lavoro degli agricoltori e dei pastori, riacquisendo la consapevolezza della nostra reciproca dipendenza che il processo di globalizzazione ha fatto dimenticare”.
    Dice così:”riconnettere…al lavoro degli agricoltori e dei pastori”. Il lavoro dunque,tutto il lavoro e il lavoro di tutti – compreso quello di chi il lavoro non lo ha, giovani o meno giovani che siano.
    Ma in una prospettiva diversa, nuova e antica insieme, quella di produrre cose buone e di produrle bene, senza più accettare passivamente,come ci viene imposto da una “globalizzazione” ingannevole, prodotti e merci che consumiamo(cioè,comperiamo)solo perchè apparentemente più “convenienti”.
    Non vorrei provocare,(o si?),ma è lo stesso ragionamento che fanno le multinazioni come Alcoa o Vinilys e in buona parte i governi nazionali e locali e talvolta anche l’EU, quando impone “scelte” con doppio e triplo danno per noi e doppio/triplo vantaggio per altri Paesi e aziende: bassa qualità,cancellazione di attività produttive(ricordate le vigne?),brutale
    sfruttamento del lavoro “bruto”,eliminazione di “tradizioni superate e pericolose” e che noi tutti acriticamente e “civilmente” accettiamo.
    E in questo modo,ma non solo,letteralmete “paghiamo” molto di più della differenza di prezzo tra ciò che produciamo(e potremmo produrre)noi stessi e ciò che riteniamo più “conveniente”(a basso prezzo),ma è prodotto fuori.
    Perciò “Su connotu” è una manifestazione “per il lavoro”.
    A meno che non si voglia organizzarne una specifica su lavoro, quello che cè, quello che non c’è e quello che ci potrebbe essere ma…
    Progetto Comune ci farà un pensierino?

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