Fiamme ai piedi di monte Omu, brucia sul bruciato

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L’ennesimo rogo di origine dolosa ha interessato la zona di Seddanus.

L’autunno è arrivato ma il clima caldo e secco sembra essere ancora favorevole per gli intenti criminali di individui senza scrupoli. La zona di Seddanus, lungo la strada per Sa Spendula, sembrerebbe essere il punto prediletto dal piromane che per tutta l’estate si è accanito contro monte Omu.

Varie chiazze di grigio/nero si scorgono qua e la nella pineta, segno dei diversi roghi di quest’anno, tutti prontamente domati dalle squadre antincendio.

Anche questa volta, con estrema celerità, sono intervenuti sul posto gli uomini e i mezzi del Corpo Forestale di Villacidro che hanno circoscritto le fiamme, con loro sono intervenuti anche i volontari della Protezione Civile Provinciale. Le fiamme sono state domate.

Villacidro.info

4 COMMENTI

  1. non riesco a capire quale sia il motivo che spinge le forze dell’ordine a non catturare questo bastardo.E se un giorno appiccasse il fuoco in zone come Castangias chi lo fermerebbe più il fuoco?????gente catturiamo questo criminale e cuciniamolo arrosto…..

  2. La prevenzione degli incendi è senz’altro importante, ma pur mettendoci tutto l’impegno possibile non si può scongiurare che l’incendiario o gli incendiari, che si sono accaniti contro la pineta, trovino comunque dei punti di innesco. La prevenzione attraverso la riduzione della massa combustibile ed il miglioramento delle infrastrutture (piste forestali, idranti) per agevolare (rendere possibili) gli interventi colturali e la rapida estinzione degli incendi, non saranno comunque sufficienti fino a quando ci saranno in circolazione individui che mirano con determinazione alla distruzione della pineta rimasta ed alla sua ricostituzione. In altri forum sulla pineta si accenna a varie soluzioni, come per esempio il pascolo, ma pensare di preservare dagli incendi un nuovo impianto attraverso il pascolo vorrebbe dire distruggere le nuove piante prima che lo faccia l’incendio (casomai questo è utile, ma non risolutivo, per ridurre la massa combustibile nel bosco adulto, poiché un punto debole da cui far partire il fuoco è sempre presente ). Pensare che ci sia qualcosa di perfettamente risolutivo è illusorio, anche se c’è molto da fare sulla prevenzione, che può chiamarsi tale solo se attuata con operazioni fra loro integrate (selvicolturali, infrastrutturali, di sorveglianza) che saranno solo un proclama sulla scia emotiva se non supportate da una seria e concreta politica di gestione tecnico- economica del patrimonio boschivo. Intanto, prima di continuare a spendere inutilmente delle risorse in rimboschimenti ( consiglierei di attendere almeno cinque anni prima di procedere ad un nuovo rimboschimento), per poi ritornare al punto di partenza (o per ritrovarci in una situazione sempre peggiore), e considerato che il problema principale non è la difesa da incendi accidentali, per i quali sarebbero sufficienti interventi di prevenzione colturali, ma l’incendio doloso, si dovrebbe rendere più efficace la sorveglianza (non mi stupirebbe che sia il piromane o i…

  3. …sorveglianza (non mi stupirebbe che il piromane o i piromani controllino chi sta vigilando, approfittando di inevitabili momenti in cui manca la copertura) con un sistema di telecamere mimetiche wireless, che durante il periodo di minore rischio di incendio possono essere usate per scongiurare l’abbandono dei rifiuti nelle campagne, che rappresenta un altro grosso problema per certi versi peggiore degli incendi, specialmente quando si abbandonano batterie d’auto e prodotti ricchi di metalli pesanti ed altri inquinanti.

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