Laboratori, mostre di prodotti agricoli e culinari, dimostrazioni di usanze e tradizioni e altro ancora nella seconda edizione di “Su Connotu”.
La manifestazione, che si è tenuta sabato e domenica a Villacidro, è stata aperta con il convegno: “Preservare la biodiversità promuovendone la conoscenza“, tenutosi nell’auditorium Santa Barbara. La giornata di sabato è proseguita con l’apertura degli stand espositivi, allestiti in Piazza Zampillo, dove hanno trovato posto alcuni artigiani e associazioni con prodotti alimentari e non che rispettano la biodiversità e l’ambiente nel segno della tradizione.
All’interno del Caffè letterario una nutrita mostra di frutta e ortaggi, alcuni dei quali ormai fuori mercato, come alcune varietà di uve, mandorle e pere, non più commercializzate ma custodite nei vecchi giardini di Villacidro. Sempre all’interno del Caffè Letterario sono stati organizzati dei laboratori per bambini, che si sono divertiti a realizzare dei pupazzi con lana e gommapiuma, e le dimostrazioni della produzione del pane fatto in casa, della pasta fresca e della ricotta.
Tra gli stand, molto interessante, quello dell’Ente Foreste con la selezione di piante officinali da cui estrarre oli essenziali.
Durante la due giorni sono stati banditi piatti e bicchieri di plastica e al loro posto sono stati utilizzati solo materiali riutilizzabili e riciclabili.
L’altra particolarità della manifestazione è stata la sostenibilità finanziaria. “Su Connotu” infatti costituisce un esempio in questo senso: la manifestazione è stata realizzata senza ricorrere ad alcun finanziamento esterno. (A. S.)
Villacidro.info
Gli organizzatori avrebbero dovuto considerare che, lo stesso giorno, a Sanluri celebravasi la festa del borgo…
Abbiamo considerato che c’era anche la festa di Sant’Arega, ma non trattandosi di un’iniziativa in competizione con altri tipi di manifestazioni, la scelta delle date è stata prevista in base alla disponibilità dei relatori del CNR per il convegno, che si è tenuto nella giornata di sabato. Questo ha trattato modo scientifico e pragmatico il tema della biodiversità agronomica, attraverso la presentazione di importanti studi sulle proprietà delle vecchie cultivar frutticole e sulla sostenibilità ambientale ed economica della loro coltivazione, nonché, delle le attuali problematiche riguardanti la produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli, esposte attraverso la testimonianza di operatori del settore. Il fatto più rilevante emerso dal convegno è che, la nostra notevole biodiversità agronomica, può essere salvaguardata andando oltre puri aspetti scientifici e “folcloristici”, che spesso considerano le vecchie cultivar superate e da conservare come “pezzi da museo” in campi botanici. Gli studi presentati hanno attestato l’importanza che le varietà antiche possono ancora rivestire per l’alimentazione umana, e come la loro salvaguardia può essere meglio garantita promuovendone un più ampio utilizzo da parte degli agricoltori. Altro punto rilevante e distintivo dell’iniziativa è stata la possibilità di lavorare direttamente alla trasformazione di prodotti attraverso i laboratori a cui si sono iscritti persone provenienti da diverse parti dell’isola. L’iniziativa si è basata sulla qualità e non sulla quantità, che è stata comunque anche ripagata dai numerosi partecipanti che hanno espresso un sincero apprezzamento. Non sono mancate le critiche, di cui facciamo tesoro per riflettere su come migliorare l’iniziativa in una futura edizione, ne i sottili e grossolani tentativi di sminuire l’iniziativa e distorcerne il senso e la finalità per la quale è stata concepita ed attuata: anche questo fa parte della biodiversità, che consideriamo sempre una risorsa.
fatte tesoro di che !!!!!e sempre la stessa storia a Villacidro non si capisce perche non si fa’ publicita’ almeno alle poche cose che si fanno in paese ……tutti intelletuali e poi se vi criticano non ne neanche giusto ,forse e meglio se vi nascondete e queste cose le fatte nel cortile di casa vostra !!
Forse è sfuggito che la manifestazione è stata attuata attraverso l’impegno dei soci di “Progetto comune” e dei volenterosi volontari che ci hanno sostenuto. Per attuarla non abbiamo ricevuto aiuti economici (ne pubblici ne privati), e le spese vive sono state sostenute direttamente dalle tasche dei soci che non sono certo dei nababbi (anche semplici locandine hanno un costo diretto e se esposte fuori dai locali sono soggette a tassazione). Pertanto, l’iniziativa va presa come un regalo, ed ognuno regala ciò che è nella propria disponibilità, e le persone educate e rispettosa lo accettano cosi come viene fatto: a caval donato non si guarda in bocca.
In ogni caso l’evento è stato annunciato per tempo anche in questo sito, dove casualmente si critica la mancanza di pubblicità, svelando la grossolana volontà provocatoria, trattandosi evidentemente di persona che ha un’indubbia confidenza con il web. Tuttavia per provocare sono necessari il provocatore e la reazione di chi viene provocato, che in questo caso ha semplicemente colto l’occasione per puntualizzare in che modo si è riusciti ad organizzare l’evento ed invitare, chi è realmente interessato a questa ed altre iniziative, ad avvicinarsi senza impegno alla nostra associazione, per conoscerci ed instaurare un’eventuale collaborazione per la realizzazione di iniziative future.
Vista la grammatica brillante e i pensieri profondi del commentatore di due righe sopra, perdo ancor più fiducia nel genere umano di paese e mi dico che forse è stato meglio che non abbia saputo della manifestazione…