Un convegno delle Acli per presentare i nuovi dati e discutere di emigrazione dalle zone interne dell’Isola.
La Sardegna si sta lentamente ma inesorabilmente spopolando, a cominciare dalle sue zone interne. Il Medio Campidano, più di tutti, sta subendo una drammatica perdita di abitanti (550 in meno nel solo 2012), che si spostano verso i maggiori centri costieri o al di là del mare. Le Acli Provinciali di Cagliari, per discutere dell’allarmante fenomeno, hanno organizzato il convegno dal titolo “Migrazione e spopolamento nel Medio Campidano”, che si terrà sabato 16 novembre, dalle ore 17, nella sala convegni del Caffè Letterario di piazza Zampillo, a Villacidro.
L’incontro, che sarà l’occasione per presentare un’importante ricerca sullo spopolamento delle zone interne, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del presidente delle Acli di Cagliari, Mauro Carta, del vicepresidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Michele Cossa, del sindaco di Villacidro, Teresa Pani, e del ricercatore del CRENoS, Marco Sideri.
Nel corso del convegno, sarà possibile ragionare, dati alla mano, dei motivi che spingono tanti sardi a lasciare i piccoli centri dell’interno, ormai a rischio desertificazione. Un fenomeno che, nel caso del Medio Campidano, riguarda anche i comuni più grandi: da Villacidro a Guspini (maglia nera), fino a Serramanna, San Gavino e Sanluri, che messi insieme negli ultimi due anni hanno perso diverse centinaia di residenti.
“A emigrare – spiega Mauro Carta, autore della ricerca insieme a Marco Sideri – sono in particolare i più giovani, spinti dalla mancanza di lavoro: è sull’assenza di prospettive di vita che bisogna dunque agire se si vuole cominciare a lottare seriamente contro la piaga dello spopolamento, sulla quale noi vogliamo contribuire a far luce”.
Fatemi capire, fanno un convegno per “ragionare, dati alla mano, dei motivi che spingono tanti sardi a lasciare i piccoli centri dell’interno”? Bisognerebbe semmai farne uno per capire cosa spinga i residenti a continuare a star qua, sopratutto se si è in una situazione precaria!
I soliti convegni per dire come sta peggiorando la situazione economica delle famiglie, e come aumenta la popolazione.
Questo non c’è bisogno di tante riunioni per scoprirlo, vengano anche queste ma per trovare rimedio alla situazione disastrosa.
Di fatto manca il lavoro….. lavoro…..lavoro
I soliti convegni per far sapere che interverranno i dottori quaquaraquà….solita passerella di esperti e politici….cose già viste…triste replica di vetrine fumose…forse qualcuno cerca di prepararsi il terreno per una vicina candidatura ai banchi del consiglio regionale…e poi sono cose che danno importanza, da inserire nei curriculum….bah….
le persone che restano qua sono solo pensionati o familiari dei pensionati, poi accozzati vari che poco hanno a che fare col lavoro…gli unici che lavorano al momento sono i dipendenti del gruppo isa,i liberi professionisti e pochi altri fortunati…SVEGLIA!!! Riprendiamoci la Sardegna, fuori tutti gli estranei, le case vuote vanno occupate dai sardi che ne hanno bisogno!
Si,si,tutti al mare ad occupare le seconde casa, a mandare i figli a scuola dai granchi e le sirenette….tanto..per quel che serve la scuola…
E’ così che si formano i premii Nobel….