Scritte e raid vandalici in cimitero: assolti in appello i 5 giovani

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VILLACIDRO. la condanna in primo grado a 8 mesi di reclusione decade “perché il fatto non sussiste”.

La sentenza di primo grado pronunciata dal giudice Sara Ghiani condannava C. Z.(30 anni), C. C.(29), G. C.(35), M. C.(28) e A. D.(33) a otto mesi di reclusione per minacce, danneggiamento e profanazione di tombe. Ma due settimane fa, i cinque giovani di Villacidro, difesi dai legali Franca Maria Collu, Andrea Chessa, Salviano Urraci e Fabio Basile, sono stati assolti dalla sentenza della Corte d’Appello di Cagliari, presieduta da Grazia Corradini, che ha rovesciato la sentenza di primo grado. La fine di un incubo e un sospiro di sollievo per i 5 ragazzi.
I fatti risalgono all’estate del 2006. Prima le scritte sui muri del cimitero, poi lo sfregio alla tomba di un ragazzo morto nel 2003, poi quella di un altro giovane morto nel 1982 e ancora quella di un capraro ucciso. Seguirono i danneggiamenti alle lapidi dello scrittore Giuseppe Dessì e del giudice Luigi Lombardini, raid vandalici rivendicati da una lettera anonima firmata «Bimbi di Satana».
Le indagini si concentrano su un gruppo musicale black-Metal, genere “oscuro” per antonomasia, una preda facile. Gli inquirenti risalirono a loro tramite internet trovando nel sito web dei Pagan Furies, questo il nome della Band, delle fotografie che ritraevano i quattro ragazzi, all’interno del cimitero di Villacidro, in alcune pose incitanti “l’occulto”. Foto comunque scattate nel 2004 e definite “goliardiche” dai legali dei giovani.
Uno dei 5 imputati addirittura, all’epoca dei fatti, non si trovava neppure in Sardegna ma era fuori per lavoro. Il contratto di lavoro e il CUD hanno scagionato completamente C. C.(29).
Crolla dunque tutto l’impianto della accusa perché a questo punto il gruppo, dipinto come “satanista”, non sarebbe poi così tanto gruppo e per i giudici la prova è schiacciante: se i ragazzi erano in gruppo e nel gruppo ne mancava una, le accuse cadono per tutti. (A. S.)

Villacidro.info

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