Con un potenziale invidiabile da chiunque, Villacidro è una città marginale nel panorama del turismo isolano.
La Sardegna, si sa, nell’accezione comune significa “vacanze” e “mare” ma, spesso, ci si dimentica che esiste, e potrebbe coesistere anche da noi, il turismo interno fatto di archeologia, tradizioni, sport, natura e anche benessere. Si provi a pensare a paesi come Aritzo, Tonara, Tempio o Sedilo, ma anche Barumini e Sardara. Paesi che hanno fatto della loro peculiarità territoriale e storica la matrice dell’offerta turistica.
A Villacidro manca la giusta sinergia tra pubblico e privato dove i vari governi cittadini, che in passato hanno infrastrutturato parzialmente e in maniera disorganizzata il territorio, sembra non abbiano mai avuto le idee ben chiare ed una visione di insieme per creare una rete turistica omogenea che coinvolga anche i comuni limitrofi.
Eppure, a pensarci bene, di “roba” ce n’è. Una spettacolare cascata, Sa Spendula, raggiungibile in pochi minuti e senza nessuno sforzo fisico dato che il sentiero per raggiungere il salto d’acqua dista appena 100 metri dal parcheggio. Se la natura è il punto di forza, allora non possiamo non citare tutto ciò che ruota attorno ad essa: dal trekking, a piedi o a cavallo, alla mountain-bike da eseguire nel compendio di Monti Mannu per raggiungere altre 2 cascate, tra cui la più alta della Sardegna, sino agli sport più estremi come il parapendio e l’arrampicata. Quest’ultima, con la falesia conosciuta col nome di Rifugio della Stria, è già praticata proprio sopra il paese e, grazie alle sue tante vie facili, è già diventata frequentatissima da molti neofiti locali. Se poi si pensa alla fortuna di avere un lago artificiale perfettamente integrato con l’ambiente e non sfruttarlo a fini turistici(canoa, sci d’acqua, pesca sportiva, ecc.) allora c’è molto da lavorare.
Se invece si vuole parlare di monumenti storici e archeologia, nominare il Lavatoio è d’obbligo. Attualmente, unico esempio in Sardegna di struttura in stile liberty, è abbandonato agli atti vandalici degli adolescenti locali (nostri figli e fratellini), mentre dovrebbe essere un’opera da visitare a pagamento. Allo stesso modo ci sarebbero tante persone disposte a pagare per vedere e capire come si estraevano e selezionavano i minerali nella laveria del Canale Serci a Monti Mannu, dove si estraeva la cassiterite per ricavare lo stagno. Come non citare poi i resti delle tombe fenicio-puniche di Matzanni? Raggiungerle da Villacidro è una vera impresa mentre i più intelligenti cugini di Vallermosa hanno sistemato la strada che porta sino ai resti archeologici.
Villacidro ha diversi spazi dove si potrebbero creare sale di esposizioni per mostre d’arte permanenti. Palazzo Brondo, Casa Dessì, Caffè Letterario, Mulino Cadoni (ma anche altri edifici che potrebbero essere acquisiti e riadattati: distilleria Murgia, Stazione FdS, ecc) dove allestire un museo di usi e tradizioni locali o esposizioni di arte contemporanea con mostra permanente di artisti locali (Massimo Onnis, Efisio Cadoni, Dino Marchionni, Efisio Pisano, nonché le opere pittoriche del Dessì) e la possibilità di ospitare periodicamente opere internazionali.
Ogni sagra e tradizione dovrebbe essere valorizzata e pubblicizzata così come fanno a Ploaghe o Iglesias, per citare due città a caso. Tradizioni come la festa di San Sisinnio, sant’Isidoro o “Su Fogadoni” ma anche gli eventi religiosi legati alle celebrazioni della settimana Santa, per esempio.
E invece allo stato attuale esistono alcune realtà come il museo archeologico Villa Leni e il museo di arte sacra di Santa Barbara che gravitano nel nulla senza una vera rete di collegamento tra le varie realtà attrattive, anche dei comuni limitrofi. Anche a livello di pernottamento c’è da lavorare, a parte un solo albergo a 3 stelle ed alcuni B&B, tutto il resto è desolante: Locanda del Parco chiusa; Albergo Esit chiuso; Parco Castangias chiuso; Informazioni turistiche assenti; portale turismo carente e privo di aggiornamenti; segnaletica stradale scarsa; viabilità extraurbana accesso abitato e zone turistiche: da terzo mondo e, se non fosse per i moderni navigatori satellitari, nessuno riuscirebbe a trovare Villacidro con la sola segnaletica stradale. (A. S.)
Villacidro.info
l’unica cosa che ho visto decollare a villacidro sono le streghe …
Credo basti guardare il numero di persone che hanno letto questo articolo per dimostrare quanto interesse hanno i villacidresi sull’argomento…
La prossima volta Sig. A.S. provi a mettere nel titolo parole come “droga” o “maialetti”, oppure direttamente il nome di qualche politico, vedrà come si affretteranno tutti a leggere l’articolo!
Fra le bellezze naturali ed i monumenti citerei anche gli olivastri monumentali di S. Sisinnio. Il problema non è il turismo che deve decollare a Villacidro, ma il turismo che deve svilupparsi in tutto il compendio del Linas fino alla costa. Non si svilupperà mai niente se permarrà il campanilismo e l’isolamento. E’ necessario creare dei pacchetti turistici tematici come per esempio il turismo minerario che deve riguardare tutti i siti del circondario (Villacidro, Arbus, Guspini, Buggerru,ecc), o ancora, collegare la sentieristica che dalla montagna arriva fino al mare, con percorsi per cavalli ecc. Gli elementi non mancano è abbiamo la grande e rara fortuna di trovare insieme archeologia mineraria, natura,ecc. Tutti elementi che singolarmente possono attrarre il turismo come accade con successo da alte parti. La Francia, nella Loira, prima investiva per interventi scoordinati di ristrutturazione e valorizzazione dei castelli con spirito campanilistico e sperpero di risorse, senza grandi risultati: questi sono arrivati quando si è capito che mettendo in rete i castelli il vantaggio era per tutti e quindi si è iniziato a ragionare di valorizzazione e impiego delle risorse in termini territoriali, abbattendo e sfatando la paura che se un turista visita una località sta togliendo qualcosa ad un’altra.
tutte cose belle!! ma cosa riceve un turista? adesso ve lo dico, un solo parcheggio per disabili nella piazza principale, nessun punto di ristoro, nessun locale per passarci alcune ore la sera, solo una miriade di bar frequentati da persone che gareggiano a chi beve più birra, si guardi anche la guerra per aprire il chiosco nei pressi della cascata, senza parlare dei giovani, lasciati allo sbando, nessun cinema, nessun centro d’aggregazione e nessuna possibilità di lavoro. giusto invitare degli ospiti, prima bisogna ristrutturare la casa!!