VILLACIDRO. I sedicenti razzisti se la prendono sia con i “neri” che con i “sardi”.
Le scritte sono apparse qualche settimana fa in diverse zone del paese, in particolare nel centro storico nei pressi del Lavatoio. Non è la prima volta che accade ma ciò che fa riflettere è che probabilmente le scritte sono state fatte da ragazzi più o meno giovani, che dovrebbero essere più o meno colti e, come si direbbe da queste parti, “studiati” e dunque aperti al mondo globale e non avere più paura del “diverso”. Probabilmente però, la paura deriva dal sentirsi inferiore e dunque il timore di essere sopraffatto dai sardi e dai neri li spinge a manifestare la loro frustrazione con espedienti di questo tipo.
Vista la bassezza di veduta sarebbe auspicabile che i sedicenti razzisti si limitassero per lo meno a imbrattare le paretti di casa loro e non gli oggetti pagati con i soldi di tutti.
Villacidro.info
credo di sapere chi potrebbe essere stato… ci sono 3 o 4 ragazzi drogati che vivono di teppismo stupido inutile razzismo .. al parco hanno bruciato pure i cassonetti e cercato di entrare nei bagni sfondando la parete ..
Non si può pensare sempre a vandali !
immaginatevi nei loro panni:
Genitori che li picchiano, li denigrano
amici se si possono chiamare tali che li insultano, li deridono, e li incitano alla violenza, facendoli credere che cosi saranno qualcuno.
questi sono i delinquenti che descrivono in questa testata! no non sono delinquenti ma sono, ragazzi che vengono da vite disastrate, e Villacidro cosa fa per aiutarli ! LI METTE IN GALERA !!!!
RICORDATI CHE AL MONDO NON ESISTI SOLO TU !
mandate un assistente sociale c’è un’emmergenza!!!!!!!!!!
uhm.. forse non hai capito che ognuno per quanto disastrato sia fà comunque idiozie perchè pensa con la propria testa chi viene istigato a fare certe cose lo fà perchè lo vuole fare… e cmq sn tre ragazzini che fanno uso di eroina
Le vite disastrate non giustificano azioni di vandalismo né di distruzione di beni che appartengono a tutti. Si può capire l’origine dei comportamenti, ma non ci sono giustificazioni di sorta. Vorrei sapere se l’atteggiamento sarebbe lo stesso se tali atti avvenissero contro il bene di un singolo. Io penso di no. Il problema non si risolve neppure solo con l’Assistente sociale, che pur essendo importante, affronta un “caso”, non quello che gira attorno. È necessario impegnarsi , con i fatti, a cambiare la società la nostra cultura, dove prevalga “IL RISPETTO” per se stessi , per gli altri e per l’ambiente in cui viviamo. Certo gli Enti Pubblici, attraverso i servizi sociali, dovrebbero funzionare di più facendo soprattutto prevenzione e non aspettando ad intervenire quando scoppia il caso, che spesso è irreversibile. Da ieri pomeriggio (8 marzo) un gruppo di Associazioni, Istituzioni scolastiche, Parrocchie, invitando tutta la cittadinanza a partecipare, ha avviato un percorso di riflessione sul tema della “Violenza”, in tutti i suoi aspetti, nel tentativo di spingere la gente a trovare soluzioni comuni per arginare un fenomeno, che rappresenta un’emergenza preoccupante. L’invito è stato accolto da alcuni e non da tutti e questo rende difficile affinché questo percorso sfoci in azioni concrete per arginare un fenomeno grave. Il problema non è solo chiamare i carabinieri per colpire, giustamente, gli autori di un reato contro un bene collettivo, ma è far si che la gente si muova con le strutture comunali per fermare la deriva. Certamente l’Ente pubblico deve fare di più e i servizi sociali potrebbero avere un ruolo più incisivo. Non basta dare sovvenzioni economiche, che hanno solo lo scopo di alleviare un bisogno, vero o falso che sia, ma che sfocia in un assistenzialismo deteriore, non sempre giustificabile, ma bisogna intervenire sui comportamenti dei singoli o dei nuclei familiari ed essere presenti in maniera qualificata nel…