La Giunta Comunale ha deliberato lo stop alle indagini geotermiche chiedendo al servizio SAVI della Regione di respingere la richiesta presentata da una società toscana.
La Toscogeo S.R.L. di Arezzo ha ripresentato al servizio Savi della Regione Sardegna e al Comune la proposta per la verifica di assoggettabilità dell’intervento alla Valutazione di impatto Ambientale, in merito alla richiesta di autorizzazione per la ricerca di risorse geotermiche a Villacidro e nei comuni limitrofi. La ricerca, che ricadrebbe in parte del territorio di Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Pabillonis, San Gavino e Villacidro, per una estensione complessiva di 79,5 Kmq, prevede la realizzazione di trivellazioni all’interno delle aree individuate dal progetto per la captazione di risorse geotermiche per la produzione di energia elettrica o termica, per una durata di 4 anni per la ricerca, e di ulteriori 30 anni una volta emessa la concessione dell’utilizzo.
La società toscana ha dunque ripresentato il progetto prevedendo una riperimetrazione dell’area, rispetto alla precedente domanda, al fine di escludere la ricerca stessa dalle aree individuate dal sito di interesse comunitario. Ma la nuova richiesta, così come si legge nella delibera, sarebbe affetta da “palesi vizi di forma” tali da far intraprendere al Comune un tentativo di archiviazione della procedura.
I problemi riscontrati sarebbero relativi ad una poco chiara perimetrazione dell’area, con la superficie che cambierebbe da un elaborato all’altro. Ci sarebbero poi, tutta una serie di problemi legati alle distanze dai centri abitati e dai corsi d’acqua, nonché alcuni contrasti con le previsioni del PUC di Guspini. Tra l’altro la perimetrazione ricadrebbe, in parte, all’interno di un’area per la quale un’altra società ha già chiesto le medesime autorizzazioni mentre un’indagine geofisica ricadrebbe, a sua volta, in un’area mineraria già concessa per l’imbottigliamento di acqua minerale. Mancherebbero infine degli elaborati allegati alla pratica ma non presenti nell’incartamento.
Dunque il Comune chiede, per queste motivazioni, il respingimento della richiesta da parte del servizio SAVI della Regione richiedendo la ripresentazioni dell’istanza nei termini di legge. (A. S.)
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Che questa gente se ne rimanga a casa loro,non vogliamo essere sfruttati per arricchire gli altri.
abbiamo una prova lampante che questi personaggi non fanno altro che distruggere l’ambiente l’importante e arricchirsi alle spalle degli altri un’esempio la” miniera di furtei”il comune non si permetta di dare nessuna autorizzazione se non prima da la parola ai cittadini.
Spero che il consiglio comunale, in tutte le sue componenti, sappia spiegare cosa si sta proponendo nei nostri territori che é l’estensione di quanto nell’isola sta avvenendo e che è sempre avvenuto negli anni addietro: i soldi che dovrebbero servire a sviluppare l’economia sarda vanno a beneficio di società estranee al nostro sistema produttivo. Evidentemente chi fa queste proposte è convinto che,nonostante i precedenti, non troverà alcuna resistenza. POVERA SARDEGNA!!!!!