Oltre 5 mila persone, ieri sera, hanno partecipato alla manifestazione pacifica di fronte al poligono di Capo Frasca.
S. ANTONIO DI SANTADI. La manifestazioni di ieri, organizzata da A Manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Comitato Su Giassu e Comitato civico Su Sentidu, si è svolta in un clima pacifico e di festa con la quale le oltre 5000 persone, giunte in auto e pullman da tutta l’isola, hanno fatto sentire la loro voce con canti, slogan e balli per chiedere la sospensione delle esercitazioni militari in sardegna e la dismissione di alcune basi militari.
La protesta è stata appoggiata anche dai partiti nazionali di PD, SEL e M5S. Durante la serata si sono susseguiti su un piccolo palco allestito sulla strada provinciale 65, comizi, appelli e testimonianze per sollecitare i sardi e gli amministratori locali ad una maggiore consapevolezza sulla questione della militarizzazione del territorio sardo, non solo Capo Frasca ma anche Decimomannu, Quirra e Teulada.
Nel finale della protesta momenti di tensione tra manifestanti, che si sono avvicinati al cancello di ingresso lanciando pietre e fumogeni, e le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che si sono limitate a controllare la situazione.
Alcuni manifestanti poi, almeno un centinaio, sono riusciti ad entrare all’interno della base, dopo aver sfondato parte della recinzione accanto all’ingresso, scandendo slogan, cantando e sventolando bandiere.