Giuseppe Pintus, il 37enne accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, è stato condannato a 30 anni di reclusione.
Stamane il Gup del Tribunale di Cagliari, Cristina Ornano, ha confermato la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Danilo Tronci. Secondo l’accusa, Pintus non si sarebbe mai rassegnato alla fine della relazione con la giovane donna: l’avrebbe perseguitata con continue telefonate e messaggi e riempita di regali che lei puntualmente rifiutava.
La triste vicenda risale al 23 settembre 2013 quando la vittima fu sorpresa dall’ex fidanzato proprio sotto casa quando si stava recando nel bar dove lavorava senza poterci mai arrivare. La cronaca di quelle drammatiche ore è stata ampiamente raccontata nei giornali e tv di tutta italia.
Villacidro.info
capisco la tremenda situazione della famiglia della vittima, quello che non capisco e il per’che si dia un prezzo ad una vita.
inconcepibile e assurdo, chi ha partorito questa mostruosità non ha mai avuto il senso di essere genitore e/o fratello.
Riporto di seguito quanto scritto in una testata regionale.
“Alla parte civile, rappresentata dagli avvocati Danila Anesa Melis e Rinaldo Saiu, è stata riconosciuta una provvisionale di 400mila euro, di cui 200mila alla madre di Marta e 100mila a ciascuno dei fratelli. Il risarcimento sarà invece discusso in altra sede”.