232 ettari di terreni agricoli tra Guspini e Gonnosfanadiga potrebbero presto essere ricoperti da centinaia di specchi parabolici per produrre energia elettrica.
Se n’è discusso sabato 18 aprile, in un’assemblea popolare svoltasi nell’aula consiliare di Villacidro, alla presenza dei comitati delle varie zone della Sardegna alle prese con la speculazione energetica.
Presenti alla discussione anche il Sindaco e il vice Sindaco del Comune di Villacidro che si sono uniti al coro unanime dei cittadini che hanno espresso contrarietà alla costruzione della centrale termodinamica da 55 megawatt che dovrebbe sorgere a 600 metri dalla periferia di Guspini, nel territorio di Gonnosfanadiga e, l’energia prodotta, attraverso un cavidotto, dovrebbe giungere sino alla centrale di trasformazione di Villacidro.
Durante l’assemblea, organizzata dall’Associazione Progetto Comune(Villacidro) con la collaborazione di No Megacentrale(Guspini) e Terra che Ci Appartiene(Gonnos), sono emerse le varie criticità legate al progetto, in particolare al depauperamento del terreno agricolo, che diverrebbe inutilizzabile anche dopo la dismissione dell’impianto, e i concreti rischi di inquinamento delle falde acquifere a causa dell’utilizzo di sali fusi nel circuito dell’impianto. Anche l’impatto visivo risulta essere molto rilevante vista la grande estensione pari a 232 ettari(340 campi di calcio) in cui verranno istallati gli specchi alti sino a 8 metri(durante l’alba e il tramonto) e i serbatoi di accumulo dei sali fusi(temperature di oltre 500 °C).
In definitiva, aldilà degli indennizzi espropriativi per i possessori dei fondi in cui ricade l’impianto, non è emerso nessun vantaggio concreto per i residenti. (A. S.)