Una moto che impenna pericolosamente per le strade del paese non è un grande evento. Eppure il server di Villacidro.info è stato letteralmente preso d’assalto, totalizzando migliaia di visualizzazioni come se si trattasse della notizia del secolo. Tutti connessi per la notizia apparsa ieri, pubblicata solo con il fine di scuotere un poco le coscienze, affinché si possano evitare pericolosi incidenti. Questo sito sopravvive grazie all’interesse e alla partecipazione dei lettori. Più visite le nostre pagine ricevono, tanto più il sito acquista prestigio. Ma ottenere prestigio grazie ad un simile articolo è alquanto frustrante. Sopratutto quando il nostro impegno per discutere di temi importanti a livello sociale o lavorativo non viene ripagato con il giusto interesse. Si percepisce l’impellente necessità di un riordino delle priorità nella vita di tutti i giorni. Mentre siamo tutti intenti a guardare cosa fa il vicino dal buco della serratura, pronti poi a criticarlo sulle pagine dei social network, fuori la vita continua. C’è chi prende decisioni per nostro conto e influenza le nostre vite. Gli esempi si sprecano. Con le elezioni amministrative ci giochiamo il governo del paese per i prossimi cinque anni. Una partecipazione attiva e costante da parte della comunità a questo importante evento farebbe si che l’amministrazione eletta possa veramente fare l’interesse della comunità e non della burocrazia o di pochi eletti. Con il problema della tassazione sempre più alta della raccolta differenziata ci stiamo dimenticando della realtà dei fatti. Gli imballaggi che dobbiamo pagare per il loro smaltimento sono nostri e hanno un valore di mercato. Dovrebbero pagarci per poterli ritirare e poi rivendere, non il contrario. L’abbandono del centro storico e la cementificazione delle periferie toglie spazio all’agricoltura e all’allevamento. In un paese dove l’inoccupazione è una vera e propria piaga, non sarebbe meglio rimboccarsi le maniche e tornare a produrre quello di cui necessitiamo per sopravvivere? Si rischia di tirarla per le lunghe. La civile ribellione ad una crisi indotta è un atto dovuto da parte di una comunità consapevole e responsabile. Una bravata in moto non è un atto di ribellione costruttiva. Dargli più peso del necessario è un pericoloso sintomo di resa di fronte ai veri problemi della vita. Ma anche questo articolo, purtroppo, rimarrà relegato nel nostro server “nascosto” a quei commentatori più accaniti per aver pubblicato il video di una moto che sfrecciava pericolosamente nelle vie del paese.
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