Crisi nazionale Anpana, il Medio Campidano ne risente: parla l’ex segretaria nazionale

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ALCUNI COMPONENTI DELL'ANPANA DEL MEDIO CAMPIDANO - FOTO TRATTA DALLA PAGINA FACEBOOK DELL'ANPANA

La crisi delle guardie zoofile Anpana presenti nel Medio Campidano rispecchia una crisi dell’associazione a livello nazionale. Due fazioni sarebbero in discordia tra loro e la situazione sembrerebbe ancora lontana dalla sua risoluzione. Marcella Pellecchia, ex segretaria nazionale Anpana e sorella di Francesco Pellecchia, per 8 anni presidente dell’associazione, racconta la sua versione dei fatti. “Ci sono due sentenze a favore dell’ex presidente Francesco Pellecchia. Tutto è iniziato un anno fa, quando è avvenuto una sorta di golpe perché c’è stata una scissione all’interno del consiglio direttivo” . Otre alle due sentenze già emesse è prevista una ulteriore udienza per il 19 di settembre prossimo. In seguito a quello che è stato definito “golpe” – continua Marcella Pellecchia – Il presidente e alcuni membri del consiglio nazionale direttivo, tra cui io, abbiamo deciso di andare via”. La delusione per la presunta decadenza dell’associazione è tanta. “Nel 2015 l’associazione ha compiuto 30 anni – continuaè stata distrutta da un manipolo di persone. Mio fratello in 8 anni ci ha dedicato l’anima. Avevamo l’ISO 9001, anche quello è stato perso. Il Ministero dell’Interno non rinnova più i decreti. Potrebbe decadere anche quello del Ministero dell’Ambiente”. La discordia sarebbe nata da litigi interni tra alcuni membri del Consiglio direttivo. “Due membri hanno dato le dimissioni – spiega Marcella Pellecchia – il consiglio era monco, bisognava andare alle elezioni. Loro hanno preso la palla al balzo e hanno detto: bene, Pellecchia è fuori!”. L’ex segretaria continua il suo sfogo: “Hanno fraudolentemente sottratto il sito internet dell’associazione. Si appellavano al fatto che Francesco Pellecchia avesse dato le dimissioni, ma in realtà aveva semplicemente detto che se non avessero trovato una soluzione avrebbe dato le dimissioni. Hanno preso le mail dove sono contenute queste dichiarazioni, estrapolando solo quello che li faceva comodo e le hanno presentate al giudice”. Francesco Pellecchia aveva indetto le elezioni per il rinnovo del consiglio, nonostante una parte del direttivo non riconoscesse più la sua autorità, in quanto veniva considerato dimissionario. “Il giudice ha detto: no! Pellecchia non è dimissionario – afferma Marcella Pellecchia – essendo in carica aveva tutto il diritto di indire le elezioni. Loro hanno fatto ricorso ma, anche in secondo grado, il giudice ha confermato quello che aveva detto il giudice in primo grado”.

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