Lunedì al ministero per lo Sviluppo economico il parere sul progetto di rilancio della fabbrica
VILLACIDRO. Il futuro della Keller fra sei giorni passa per Roma. Lunedì prossimo è infatti convocata la commisione delministero dello Sviluppo economico che dovrà dare il suo parere sul piano industriale ed economico
2011, con investimenti per 15 milioni di euro, presentato dall’azienda lo scorso 5 luglio e da allora fermo nelle stanze ministeriali in attesa di esame e di approvazione.
L’okay del ministero è indispensabile perchè si apra il flusso finanziario che le banche sarde e la Srs della Regione hanno garantito alla Keller sotto forma di credito industriale.
Ma non sarà questo l’ultimo atto verso l’erogazione del finanziamento.
L’approvazione del ministero dello Sviluppo economico, che nello stabilimento di carrozze ferroviarie di Villacidro attendono con trepidazione, dovrà fare un ulteriore passaggio.
Da Roma sarà trasmesso all’Unione Europea che dovrà a sua volta accertare che i finanziamenti concessi alla Keller non sono nei fatti «aiuti di Stato» che andrebbero a infrangere le relative leggi comunitarie vigenti. I vertici dirigenziali dell’azienda non hanno timori in proposito: «Non stiamo chiedendo soldi pubblici — hanno aermato il direttore generale Marco Serpi e quello operativo Lorenzo Bono — è un credito che le banche sarde e la Srs ci concedono e che noi restituiremo
nei tempi e nelle modalità già concordate».
Senza l’approvazione del piano industriale di rilancio, la Keller rischierebbe il tracollo. E sarebbe una vera beffa perchè a fronte della mancanza di liquidità nelle casse aziendali, c’è lavoro sicuro per molti anni. Sostanziose commesse di carrozze ferroviarie sono già state acquisite (per un importo di circa 44 milioni di euro), altre sono in via di acquisizione per un portafoglio complessivo di quasi 100milioni di euro. Ma servono per avviare la produzione quei 15 milioni chiesti agli istitutidicredito.
«In fabbrica ci sono 50 carrozze immediatamente attaccabili — ha precisato Marco Serpi — siamo pronti a cominciare subito la costruzione facendo rientrare progressivamente i lavoratori adesso in cassa integrazione. Ma serve l’okay del ministero». LucianoOnnis
Fonte: La Nuova Sardegna – 18 gennaio 2011