Riceviamo e pubblichiamo.
“Le Segreterie Territoriali di Fiom, Fsm e Uilm e la Rsu della Keller Elettromeccanica,dopo l’incontro con l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, tenutosi ieri presso la sede dello stesso assessorato, sono del parere che la vertenza della Keller sia giunta ad un momento molto importante e determinante del suo percorso, e nel quadro dei recenti sviluppi, ritiene d’importanza fondamentale la proposta, fatta da un azienda che già opera nel settore ferroviario da decenni , di affitto e acquisto fatta pervenire ai curatori fallimentari per rilanciare il sito industriale. Proposta che verrà esaminata dagli stessi curatori dopo il 16 settembre corrente mese in cui scadranno i termini di presentazione delle offerte libere. Questa proposta prevede un avviamento graduale dell’attività e il riassorbimento di parte delle maestranze in base ai carichi di lavoro che avrà al momento della presa di possesso dello stabilimento. Inoltre il programma prevede in prospettiva, la creazione di un polo regionale altamente specializzato in ambito ferroviario e tramviario. La forte preoccupazione delle organizzazioni sindacali, è che fino a oggi le aste per la vendita sono andate deserte e che la fabbrica, in questa fase di presentazione di offerte libere, il Giudice e i Curatori possano privilegiare l’offerta economicamente più vantaggiosa che prevede l’acquisizione di lotti o parte delle attrezzature e pertanto questo comprometterebbe ogni possibilità di riavvio produttivo e sancirebbe la fine definitiva di questa realtà industriale. Tutto questo andrebbe a vanificare quello che e stato fatto dalle parti sociali e dalla Regione Sardegna per trovare un imprenditore serio interessato ad investire in Sardegna in un territorio come quello del Medio Campidano certificato dall’Istat il più povero d’Italia. Le scriventi auspicano che i diversi rami d’azienda non siano venduti separatamente e che quando il giudice e i curatori fallimentare dovranno valutare le offerte pervenute tengano in forte considerazione l’aspetto sociale legato a una riapertura della fabbrica che può dare speranze a una parte importante dei 400 lavoratori tra diretti e indotto, oggi disoccupati per via della sentenza di fallimento, e di una realtà industriale strategica per il territorio del Medio Campidano e per tutta la Sardegna.Vista la disponibilità espressa ai lavoratori e alle parti sociali, nei vari incontri,chiedono ai sindaci dei Comuni del territorio del Medio Campidano che facciano sentire la loro voce per sostenere l’opzione che mira al riavvio dello stabilimento e rilancio occupazionale. Le organizzazioni sindacali, terranno una segreteria unitaria lunedi’ 19 e convocheranno , per la settimana prossima, un’assemblea in stabilimento per decidere, insieme ai lavoratori, tutte le iniziative a sostegno della riavvio della produzione.”