Fallisce società di trasporti: la replica del Gruppo ISA

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Riceviamo e pubblichiamo.

“A totale smentita di quanto riportato negli articoli comparsi sul blog Villacidro.info, rispettivamente in data 28.02.2012 e 3.05.2012 dal titolo “Fallisce società di trasporti: chiesto risarcimento milionario al Gruppo ISA spa” e “30 anni al servizio di un amico. Murgia Piero, imprenditore di Villacidro, racconta la sua triste vicenda”, il Gruppo Isa spa e il Signor Giovanni Muscas intendono precisare quanto segue.

Fin dai primi anni novanta, cioè da quando il Gruppo Isa, pur senza avere le attuali dimensioni, iniziava a sperimentare nuove forme di commercio, diverso da quello tradizionale, sotto forma di distribuzione organizzata attraverso centrali d’acquisto e punti vendita in franchising, il Signor Giampiero Murgia intratteneva rapporti contrattuali con il nostro Gruppo.

Egli, infatti, in qualità di vettore, pur disponendo di un solo mezzo (tra l’altro all’avanguardia per l’epoca, in quanto dotato di pedana idraulica che consentiva di velocizzare le operazioni di carico e scarico delle merci), distribuiva le merci in tutto il territorio regionale per conto della Isa spa.

In quel periodo gli accordi commerciali con il Signor Murgia venivano presi anche sulla base di una forte amicizia personale tra lui e il Signor Giovanni Muscas, sul rispetto reciproco e sulla fiducia incondizionata che l’uno riponeva nell’altro.

Inoltre, all’epoca, non esistevano ancora gli  attuali software in grado di effettuare in automatico i calcoli sulle singole voci di costo, tra cui quelle legate al trasporto delle merci e così, vista anche l’ingente mole di fatture emesse (non solo dal Murgia ma anche dagli altri vettori che lavoravano per il Gruppo Isa) e l’impossibilità di effettuare conteggi su ciascuna di esse, si prendevano per buoni i conteggi effettuati e gli importi indicati, di volta in volta, dal Signor Murgia.

Tuttavia, col passare del tempo, da un lato il Gruppo Isa si è dotato di sofisticati software di calcolo in grado di riscontrare la veridicità degli importi indicati nelle fatture emesse, dall’altro il Signor Murgia ha ampliato la sua azienda con l’acquisto di svariati automezzi e la conseguente assunzione di altrettanti autisti per far fronte alla richiesta del Gruppo che in quegli anni registrava una crescita esponenziale su tutto il territorio regionale.

Così, a seguito di accurati e inconfutabili controlli, si è appurata una forte discrasia tra gli importi calcolati dai nuovi sistemi computerizzati e quelli esposti nelle fatture dal Murgia. Ciò ha portato inevitabilmente, a stabilire una tariffa fissa senza che il Murgia avesse più la possibilità di variare i compensi così come aveva fatto fino a quel momento.

Questa circostanza, unita al fatto che il Signor Murgia, per quanto si è potuto riscontrare negli anni, non abbia posto in essere una gestione oculata della propria Società non riuscendo più a sopportare gli ingenti costi che erano lievitati in modo anomalo, hanno determinato in modo irreversibile una grave crisi aziendale che si è risolta col fallimento della Società di trasporti.

Non risulta, pertanto, veritiero quanto asserito negli articoli sopra indicati, in cui si riporta integralmente il memoriale dello stesso Piero Murgia e senza mai interpellare il Gruppo, che la causa del suo fallimento sia imputabile al Gruppo Isa e alla circostanza di aver rideterminato in modo arbitrario – a dire del Murgia – gli importi delle tariffe concordate.

Ciò è tanto più vero se si considera il fatto che il Murgia non era il solo vettore a effettuare il trasporto merci per il Gruppo Isa e che le tariffe sono state rideterminate anche per gli altri vettori, i quali, tuttavia, non solo non hanno avuto la crisi societaria che ha portato il Murgia al fallimento, ma continuano, tutt’oggi, a lavorare per il Gruppo Isa.

Più volte il Gruppo Isa e il Signor Giovanni Muscas hanno teso una mano al Signor Piero Murgia trovando accordi stragiudiziali che consentissero a quest’ultimo di continuare a lavorare e avere, al tempo stesso, liquidità per la sua azienda, ma evidentemente la situazione di crisi era irreversibile.

Giova, da ultimo, anche precisare che il Signor Giovanni Muscas e il Signor Piero Murgia ancora oggi – e nonostante le vicende qui riportate che li ha visti contrapposti – sono in buoni rapporti di amicizia e il Murgia lavora per il Gruppo Isa con un regolare rapporto di lavoro.

Si è inteso precisare tutto questo, anche a distanza di quattro anni dalla pubblicazione dagli articoli sopra indicati, non solo per amore di verità e per il fatto che gli autori degli articoli non abbiano mai interpellato la Isa spa o il Signor Muscas in ordine ai fatti esposti, ma soprattutto per la doverosa tutela del buon nome commerciale e dell’immagine del Gruppo Isa e della onorabilità del Signor Giovanni Muscas, imprenditore di rango, che, attraverso la forte determinazione e il duro lavoro, ha portato la sua azienda ai vertici del settore agroalimentare in Sardegna.”

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