VILLACIDRO. E’ morta Celestina Pinna, per tutti “Tzia Gella”, una delle icone villacidresi che per 55 anni ha custodito il campo sportivo comunale. Aveva spento le 100 candeline il 29 marzo scorso. Era conosciuta da tutti. Rispettata dagli adulti e temuta dai bambini che osavano sfidare le sue ire per giocare una partita a pallone o solo per il divertimento di vederla andare su tutte le furie.
Si è spenta serenamente dopo una vita lunga che ha attraversato 2 guerre mondiali, il Fascismo, il boom economico, la fase industriale, le glorie sportive delle società calcistiche villacidresi, e per finire la crisi economica e sociale che ha caratterizzato questi ultimi tempi. Impassibile, col suo viso rugoso e la pelle scura. Gli occhi vispi, la lingua tagliante. Regina e padrona incontrastata del Campo Comunale di Villacidro, in cui risiedeva sino a qualche anno fa, nella casa del custode posta a ridosso del bel portale principale della struttura sportiva, eretta durante il Ventennio Fascista. Famosissime le sue reazioni scomposte e al limite della violenza contro i bambini che osavano sfidarla. Per molti è stata una sorta di educatrice che sapeva mettere in riga anche il bambino più discolo a suon di colpi della sua temuta scopa. Quando non riusciva a raggiungere i malcapitati per allisciali la schiena a suon di scopa, li raggiungeva con la sua tagliente lingua, sempre pronta a controbattere a qualunque tentativo di canzonatura le si intentasse. Ora, a tenere alto l’onore di una generazione che sempre più sta assumendo i tratti mitici di un passato perduto, è rimasto Pasquale Porta, il massaggiatore dall’ugola d’oro ormai cieco, che vive nella casa di riposo di via Repubblica. Chissà come avrà preso della morte della sua amica nemica, con cui per tanti anni ha condiviso gioie e dolori di una stagione sportiva e sociale, in un paese che continuerà a portarli nel cuore ancora per tanti anni?
IVAN FONNESU