Una rotonda per l’incrocio della morte di S’acqua Cotta

Un nuovo appello dei sindaci all’Anas e alla Prefettura di Cagliari per fermare gli incidenti presso mortali che si verificano regolarmente in prossimità del pericoloso incrocio.

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Uno dei tanti incidenti nell'incrocio della morte (archivio)
VILLACIDRO. La necessità d’intervento per la messa in sicurezza dell’intersezione stradale tra la SS196 e la SS223 si fa sempre più impellente. I sindaci dei paesi limitrofi al pericoloso incrocio, con primo firmatario il sindaco di Villacidro Marta Cabriolu, hanno sollecitato con una lettera le autorità competenti affinché si mobilitino per la creazione di un’opera capace di razionalizzare il flusso del traffico presente nell’intersezione.
La lettera inviata ieri 17 gennaio, ha fatto seguito a un incontro, svoltosi lo scorso 1° dicembre presso la Prefettura di Cagliari, dove i sindaci di Villacidro, Villasor, Vallermosa, Samassi, Gonnosfanadiga, Guspini e Arbus hanno espresso di fronte al Prefetto e ai vertici Anas la preoccupazione circa i pericoli derivati dall’attraversamento del pericoloso incrocio.
L’ultimo incidente mortale nell’intersezione stradale risale al 16 novembre scorso, incidente che ha visto il decesso di due persone residenti in Villacidro. “Questo evento – recita la lettera – ha scosso ulteriormente le coscienze e fatto emergere una realtà che deve far riflettere: una statistica di decessi e di feriti gravi che risale nel tempo, ma che negli ultimi anni è notevolmente aumentata, anche perché, rappresentando la SS 223 un collegamento fondamentale tra il Sulcis Iglesiente e la SS 131, è aumentato il numero dei veicoli in circolazione su strada”.
Durante l’ultima riunione l’Anas ha mostrato una bozza progettuale di rotonda stradale, la cui realizzazione costituirebbe un intervento capace di risolvere i problemi presenti nell’incrocio. “Da anni si attende che l’Anas intervenga ed è oggettivo il timore che la soluzione della problematica richieda un allungamento dei tempi non quantificabile. – continua la lettera – Per questo motivo, chiediamo che i finanziamenti e le risorse finanziarie di cui l’Anas già dispone vengano impiegate ai fini della realizzazione di una rotatoria stradale o di qualsiasi altra opera ritenuta utile allo scopo”.
IVAN FONNESU

1 COMMENTO

  1. una rotatoria ( non rotonda che e tutta un’altra cosa ) non eliminerebbe un bel nulla senza togliere il dosso distante 100 metri dall’incrocio anzi diventerebbe una rampa di lancio per automobilisti imprudenti che provenienti da Villacidro non riescono a sollevare il piede dall’acceleratore nonostante poco prima ci sia una rotatoria (da tanti ritenuta inopportuna ) che non puoi percorrere a più di trenta km orari, eliminare il dosso dirà qualcuno non si può per’che sotto ci passa un rio? chi lo pensa o chi lo dice non ha vissuto n’è visto all’opera i sistemi di “sifonatura” ( già noti agli antichi romani nella costruzione di acquedotti) che permettono alle acque di superare qualsiasi dislivello , ma gli antichi romani non avevano una laurea che conferisse tanta sapienza avevano solamente l’uso del solo sapere tramandato e l’intelletto nell’applicarlo , vuoi spiegare oggi a un neo laureato la matematica ,la geometria e la trigonometria e farla applicare senza l’uso dei sofisticati congegni dei quali sono forniti anche i bambini dell’asilo? non ci riuscirà mai (e attendo smentite ) a calcolare dalla base e un angolo il resto del triangolo,non si riesce a eliminare il dosso ? ok i nostri ingegneri geometri o tecnici vari non valgono ( con tanto di laurea) il sapere degli antichi romani ed a questo puntop l’unico sistema di mettere in sicurezza uno svicolo(incrocio) e anche quello che garantisce entrate erariali ai comuni, mi auguro che eventuali entrate derivanti da certe imposizioni vengano utilizzate per la manutenzione delle strade.

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