VILLACIDRO. Una bottiglia vaga nel Mar Mediterraneo percorrendo in 11 anni più di 1.300 chilometri. Viene raccolta nel lontano 1952 sulle spiagge di Villasimius. Contiene il disperato addio di un marinaio italiano che nel 1941 fu tra i protagonisti della battaglia di Capo Matapan, nelle acque territoriali della Grecia, durante la Seconda Guerra Mondiale. In quello scontro storico la flotta italiana, mandata allo sbaraglio da una politica nazionale in balia dell’ideologia nazifascista, mostrò tutte le sue pecche, consegnando alla morte centinaia di giovani tra cui Francesco De Chirico, autore del messaggio nella bottiglia.
Chi non è morto durante l’affondamento delle corazzate è morto per il freddo, per gli squali e per le allucinazioni provocate dall’ingerimento di acqua salata, dopo lunghi e strazianti giorni sperduti tra le onde del mare, abbandonati a se stessi.
Questo evento realmente accaduto è stato l’input per Emilio Podda, classe 1966 e proprietario di un’impresa di restauro monumentale, due anni fa impegnato nel restauro della chiesa di Santa Barbara a Villacidro e appassionato di Storia Contemporanea, per interessarsi alla vicenda e approfondire una pagina della storia nazionale poco conosciuta perché gestita malissimo dalle alte sfere militari e statali italiane dell’epoca.
L’approfondimento dell’argomento ha spinto Emilio Podda a intraprendere la stesura di un romanzo storico, intitolato “I colori dell’alba”, forte della sua passione e della profonda conoscenza dei fatti storici. Per lasciare un barlume di speranza a un evento catastrofico e tragico allo stesso tempo, e per dare un tocco di realismo alla narrazione, l’autore ha usato l’espediente della storia d’amore intrecciata tra due coppie, una delle quali vede come protagonista maschile proprio quel Francesco De Chirico autore della lettera trasportata dal mare dentro una bottiglia e oggi conservata nel Museo della Navigazione di Roma.
La storia dei protagonisti del romanzo si intreccia con le vicende storiche che fanno da sfondo alla narrazione, spesso emergendo e diventando protagoniste indiscusse dell’opera.
Il romanzo, di circa 200 pagine è stato scelto dalla casa editrice Aporema di Legnano per la pubblicazione in 200 copie. A Villacidro sono state vendute tutte le copie disponibili in una locale libreria. Questo successo personale è stato suggellato durante la presentazione del libro avvenuta di recente nell’auditorium Santa Barbara, alla presenza di un folto pubblico e autorità militari di prim’ordine, viste le tematiche trattate.
Emilio Podda ha due figli, uno di 19 anni, l’altro di 21. I due sono stati parte attiva nella stesura dei capitoli poiché praticamente “costretti” ad ascoltare il progetto del padre durante la composizione dell’opera. Come il minore dei figli, anche il protagonista del romanzo aveva 19 anni all’epoca dei fatti. Della stessa età era anche il padre di Emilio Podda quando partì per quella stessa guerra mondiale da cui è fortunatamente rientrato. (i.f.)