Esperti internazionali a lavoro per il dialogo interculturale

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Un osservatorio internazionale per le aree del Mediterraneo, dei Balcani e del Mar Nero.

Si chiama Cidis (acronimo di Centro internazionale per il dialogo interculturale e sociale) e nasce a Villacidro, co-capoluogo della Provincia del Medio Campidano, in occasione di un seminario internazionale sul tema ”La funzione della Sardegna a favore dei paesi candidati Ue – Rapporti interculturali, giuridici, economici e sociali: Solidarieta’ e Armonizzazione”.
Un’opportunità, questa, per volgere uno sguardo sugli epocali cambiamenti che si stanno registrando nel mondo e in particolare in questi ultimi tempi nel Nord Africa, con Tunisia, Egitto e Libia salite alla ribalta della cronaca internazionale per i noti fatti che hanno portato alla fine di regimi dittatoriali in piedi da molti decenni. L’idea dell’osservatorio internazionale su quanto accade nelle nazioni del Mediterraneo, Balcani e Mar Nero è maturata mesi addietro per iniziativa del vescovo di Ales-Terralba, monsignor Giovanni Dettori, e del suo collaboratore don Angelo Pittau, sacerdote impegnato nel sociale che sarà anche direttore del Cidis.

Al seminario, patrocinato dalla Regione Sardegna, hanno preso parte esperti politici, diplomatici e accademici provenienti da Italia, Tunisia, Libia, Egitto, Albania, Serbia, Croazia, Slovenia e Romania. Fra questi, monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Centro mediterraneo di Studi interculturali, l’ex ministro romeno per gli Affari europei Vasile Puscas, l’ambasciatore serbo presso la Santa Sede Darko Tanaskovic, l’eurodeputato sloveno Aurelio Yuri, il magistrato del Qatar Ehab Maher Elsonbaty, il direttore dell’Accademia libica in Italia Ibrahim Magdud, il direttore del giornale dei Tunisini nel mondo ‘Dialogo Mediterraneo’, Habib Mastouri.

”La miglior sede per l’osservatorio internazionale – ha spiegato il professor Enzo Orlanducci, regista dell’organizzazione – non poteva che essere la Sardegna. L’isola e’ la cerniera per questa concezione nuova di Mediterraneo che sta nascendo. Intendiamo realizzare un centro di formazione e di informazione di eccellenza in collaborazione con varie Universita’ delle nazioni che si affacciano sulle tre aree internazionali interessate. Per almeno due volte l’anno saranno organizzati seminari interculturali e sociologici sulle maggiori tematiche di attualita’ nel momento”.

Tra i molteplici obiettivi del Cidis figurano l’integrazione dei sistemi culturali, economici e giuridici di Mediterraneo, Balcani e Mar Rosso, la promozione del dialogo interculturale e interreligioso per la risoluzione dei conflitti con la reciproca conoscenza e comprensione fra societa’ diverse, la cooperazione internazionale e transnazionale nella gestione delle politiche pubbliche.

Fonte: CorriereInformazione.it – Villacidro.info – 10 marzo 2011

2 COMMENTI

  1. Speravo che l’inaugurazione del Cidis a Villacidro suscitasse una discussione tra i cittadini e le istituzioni, non solo sull’evento di per se importante, quanto sul potenziale sviluppo che l’Osservatorio per le aree del Mediterraneo può promuovere nel campo culturale, sociale ed economico. Alla luce dei tragici fatti che accadono nei Paesi del Mhagheb e dei possibili sbocchi democratici delle proteste in corso, la Sardegna può essere un “ponte” importante per favorire l’intergazione fra i popoli e la crescita senza conflitti. pensare che a Villacidro c’è un mente internazionale che osserva, riflette e propone idee per favorire questi processi di grande civiltà, mi incoraggia a credere nella politica con la P maiuscola.

  2. il nostro impegno per la pace continua anche nel silenzio per rispettare la sicurezza delle persone che interagiscono con noi. Operiamo qui per la pace del mondo ma anche del nostro territorio, l’accoglienza dei profughi è segno di pace e di dialogo e di una società interculturale e di un mondo che si fa famiglia. Stato e Chiesa possono e devono collaborare assieme perchè l’uomo sia accolto e abbia una società in cui il bene comune è anche seevizio agli ultimi. firmato A.P.

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