Stipendi d’oro, uffici faraonici, benefit a gogo, indennità a pioggia. Non è vero che questo ente per la ‘promozione delle razze equine’ sia inutile: anzi, è utilissimo a tutti quelli che ci mangiano. A spese dei contribuenti
Quarantotto metri quadrati: praticamente un mini appartamento. E’ lo spazio medio di cui dispongono, negli otto sterminati piani di un palazzone su via Cristoforo Colombo, nel quartiere romano dell’Eur, i 176 dipendenti dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine, una sorta di ministero dell’ippica. Nel bilancio dello Stato l’Unire figura come un ente pubblico non economico e mai classificazione è risultata così azzeccata, se è vero che è riuscito a scavare un buco di 83 milioni a fine 2009. Vuol dire che ogni stipendiato, dal segretario generale all’ultimo degli uscieri, ha prodotto in media un debito di oltre 471 mila euro. Ci vuole del metodo. Dodici anni fa, per capire come la gestione del patrimonio nazionale dei quadrupedi potesse costare tanto, una pattuglia di parlamentari è arrivata addirittura a proporre la nomina di una commissione d’inchiesta, proprio come per la Loggia P2 o il giallo di Ustica.
Il vertice del carrozzone, oggi affidato al magistrato del Consiglio di Stato Claudio Varrone, è una porta girevole. Il turnover dei massimi dirigenti è talmente vorticoso che al momento di farne il conto esatto anche quelli in carica sono andati in tilt: “Dal 2000 al 2010”, hanno detto al Senato, “si sono succeduti 13 (14) vertici di governo”. Quanti siano stati, dunque, non è dato sapere. Certo è, invece, che del mondo dei cavalli nessuno di loro sapesse un fico secco. L’ha dimostrato, proprio nel giorno dell’insediamento, l’ultimo dei presidenti, l’ex prefetto di Torino Goffredo Sottile: “Il gioco rovina le famiglie”, ha scandito lasciando di stucco gli astanti. Già, perché la principale entrata dell’Unire viene proprio da una percentuale delle scommesse raccolte sulle corse di trotto e galoppo.
Quella dell’Unire è la classica storia all’italiana di un ex monopolista (o quasi) incapace di riciclarsi in una logica di mercato. Fino all’inizio del secolo gli appassionati nazionali di scommesse potevano scegliere solo tra il Totocalcio, il Lotto e appunto i cavalli, forti di una fetta di 3,6 miliardi di giocate su un totale di 15. Poi il settore s’è aperto alla concorrenza e oggi, dalle slot machine al Superenalotto, ce n’è per tutti i gusti. Il risultato è che le puntate sui quadrupedi sono scese a 1,7 miliardi, su un torta complessiva che supera ormai i 60. Così, il pubblico delle corse è crollato dai 5 milioni l’anno del 2002 al milione scarso di oggi e le entrate dell’Unire (il 13 per cento delle cifre in gioco) si sono dimezzate.
La festa, insomma, è finita. Ma nel palazzone dell’Eur hanno fatto finta di niente. I presidenti e i commissari insediati dai titolari di turno del ministero dell’Agricoltura, che dovrebbe essere l’ente controllante, hanno interpretato alla lettera uno statuto che sembra scritto da Totò e Peppino: “L’Unire”, scolpisce l’articolo uno, “favorisce l’utilizzazione del cavallo come strumento di riabilitazione fisica e psichica dell’uomo”. E vai a sapere cosa vuol dire. Ancora: “L’ente”, si legge nel sito ufficiale, “concede benefici economici di qualunque genere a soggetti pubblici e privati operanti nei campi di interesse della propria attività istituzionale“. Fa, insomma, ciò che gli pare. Con una simile mission tutto è possibile. Anche cercar di mantenere in vita un circuito-monstre arrivato a totalizzare 24 mila gare l’anno in 44 ippodromi semideserti, che non chiudono i battenti solo grazie a un finanziamento da circa 100 milioni l’anno. Cifra cui vanno sommati i 200 milioni messi a disposizione per i monte-premi delle corse e quelli spesi per un costosissimo circuito televisivo, finito qualche anno fa nel mirino della Corte dei conti per l’ingaggio a peso d’oro di Bruno Vespa.
“C’è una lobby trasversale che difende l’Unire“, ha denunciato lo scorso giugno Alberto Giorgetti. Il sottosegretario del Pdl all’Economia è parso cadere dalle nubi. Ma è stato l’unico. I titolari degli ippodromi e gli allevatori sono i principali beneficiari della manna. Ma godono di buona compagnia. Dal pozzo senza fondo dell’ente attingono in tanti. A partire dai dipendenti, che totalizzano 4.528 giorni di assenza ma, in base al contratto integrativo del 2008, si spartiscono 276 mila euro di indennità di ente, 140 mila di straordinari, 25 mila per i turni, 350 mila di salario di professionalità e un milione e 138 mila euro di compensi incentivanti. Per essere tagliati fuori dalla distribuzione dei benefit ci vuole un certo impegno. In base all’articolo 3, l’esclusione totale dal compenso per la produttività collettiva scatta solo se il dipendente ha subito cinque contestazioni nel corso dello stesso anno: un mezzo teppista. In compenso, con i ticket per lo spuntino di mezzogiorno (14 euro) i travet dell’Unire si mettono in tasca i tre quarti di un assegno minimo di vecchiaia.
Stefano Livadiotti – 18 aprile 2011 – Fonte: L’ESPRESSO
Ecco ìl fine della politica: tutt’altro che gestione della cosa pubblica.
E noi a Villacidro sappiamo benissimo cosa vuol dire avere un’nutile Ippodromo sul groppone.
Normali vicende italiane di mangiatoia pubblica
Molto bene, così si vedono concretamente le falsità della classe politica e c’è un posto in meno dove sfruttare i cavalli, che non vedo per quali motivi debbano correre per allietare gli umani.
Non per niente è un’inchiesta dell’ESPRESSO.
Si sapeva già da prima.
Però, c’è da dire una cosa.
Quante persone, che oggi dicono cosa contro l’ippodromo, hanno mangiato da li?
“Dicono Cosa” nel senso di “farsi delle domande? Se è così io come cittadina ho il dovere di sapere come mai si è costruito un ippodromo per poi lasciarlo chiuso . Non è che sia posi così strano…L’espressione “Mangiato di li” proprio non l’ho capita.
Rileggendo forse ho capito cosa intendi per “mangiare di li” . No , no , tranquillo, io non ho mangiato certamente da li. Ma proprio per nulla.
Non credo si riferisse a te!!!
Non mi riferivo a te tranquilla 🙂
per ora ci abbiamo perso solo noi contribuenti , e questo sarebbe il buon governo che teresa pani sostiene? Villacidresi svegliatevi!!
IRON riesci a farmi sapere quanto hai pagato da contribuente per la costruzione dell’ippodromo???? forse in questi 3 anni hai pagato di più per non vederti niente risolto al tuo paese. è ora di smetterla di criticare ciò che si è fatto ed ottenuto e tu con le tue critiche senza senso a difesa di chi non e riuscito ne a portare avanti le cose ereditate e neanche a programarne e realizzarne nuove son o curioso di sapere cosa trova di progettazioni e finanziamenti la nuova amministrazione che dovrà amministrare il paese. visto che sei un fans cosi accanito potresti darmi qualche informazione anche per essere un pò più credibile su ciò che scrivi ciao MARCELLO
eco una cosa gia fatta e che l’amministrazione di forza italia e compari ,in questi tre anni non hanno saputo farla caminare( ed era una cosa di poco ) , ed era gia partita ,
adesso sicuramente ripartira tutta Villacidro !!!
Franco….mi lasci senza parole..ancora una volta!!!
Questo è fuori dal mondo!!! Non sa neanche di cosa parla,l’importante e leccare Teresa e company. L’unico errore di tutta quella storia è semplicemente averlo costruito. E’ una scelta politica scellerata fatta da Teresa e amici vari. In questo caso Rinnovamento per Villacidro e gli uomini oggi presenti nella lista “Anch’io contro Teresa pani” non hanno colpa. Ne hanno di ben peggiori!!!
Esempio?
Guarda il nulla degli ultimi tre anni e la riproposizione oggi, di una BRUTTISSIMA copia di rinnovamento per Villacidro. E non nasconderti dietro i debiti fuori bilancio (che comunque ci sono stati). Sono un vostro ex elettore, ma la presenza di Efisio Meloni tra le vostre fila e il volervi presentare come lista civica mi ha decisamente convinto a non votarvi e a non farvi votare!!!
Condivido in toto,ci vuole coraggio a candidare certi personaggi!
franco, fai una cosa controlla bene che ci sia l acqua a casa tua!.,
Per Jan Palach. Trovo alquanto azzardato voler giudicare un’amministrazione che avuto modo di operare solo due anni e mezzo. Molti risultati si vedono anche a distanza di diversi anni e molte cose sono state poste a cantiere. I risultati sono sicuramente quello di aver rispettato il patto di stabilità nonostante lo avessimo trovato sforato e la pioggia di debiti che si è abbattuta sul Comune in questi due anni. Puoi notare la cura con cui sono stati seguiti ed eseguiti i lavori pubblici: via Nazionale, via Farina, via Roma. Attenzione che non si era vista negli interventi precedenti. Sono stati rifatti tutti i tetti colabrodo degli edifici di proprietà del Comune (tranne ancora la palestra di via Stazione).
Sono stati spostati i servizi Sociali in via Repubblica a vantaggio dell’utenza. E’ stata impedita una speculazione spacciata per multisala cinematografica (mai visto un progetto ed autorizzazioni in tal senso nonostante il primo passaggio favorevole in aula con la precedente amministrazione). E’ stata data vita a Villaservice con l’acquisizione del ramo di Fisia permettendo così di rendere pubblico il profitto che, in tanti anni della discarica, non si è mai compreso dove finisse. Non sono mai stati fatti favoritismi garantendo pari dignità a tutti i cittadini. Avremmo voluto fare ancora molto di più soprattutto per il sociale e per i giovani. Qualcosa l’abbiamo impostata e forse si vedrà nel tempo. Abbiamo sicuramente peccato di comunicazione. Da cattivi politici non si
amo riusciti a sbandierare i nostri risultati. Di questo accetto l’accusa.
Dimenticavo: abbiamo emanato numerevoli regolamenti comunali che, assenti, permettevano un’arbitrarietà delle amministrazioni a discapito della trasparenza e dell’equità.
Mai e poi mai avremmo fatto grandi opere utili solo ad indebitare la collettività a favore del “lavoro e del benessere” per pochi.
ti sei dimenticato “abba de bidda” volutamente perchè sarà un probabile flop? oppure l’inaugurazione è imminente?
Grazie per avermi ricordato “abba de bidda”, iniziativa fortemente voluta dal Sindaco Fanni che, da buon farmacista, riteneva che l’acqua delle sergenti non potesse garantirne la potabilità e si è preoccupato per la salute dei concittadini preoccupandosi anche per la spesa e per i rifiuti delle bottiglie di plastica. Credo che i cittadini apprezzeranno dando anche più vita al lavatoio che può diventare un punto d’incontro. Grazie ancora per avermelo ricordato. Come vedi non siamo buoni venditori. Se ti viene in mente altro…
L’inaugurazione sarà per l’ultimo sabato di aprile.
Ciao,nn per spezzare una lancia a favore del Sig.Sergio Curatti,intanto confermo che l’evento inagurale della casa dell’acqua denominata “ABBA DE BIDDA”averra’ il 30-04-2011,poi volevo aggiungere che nessuno senz’altro ha preso consapevolezza di tale iniziativa voluta fortemente dal VS purtroppo defunto Sindaco(tra l’altro quanto meno dovrebbero intitolargliela),ma se leggete la stampa regionale dove spesso ci sn articoli su altre amministrazioni che da ormai 2 anni aderiscono al progetto ABBA DE BIDDA,vi accorgereste subito dell’imediato sucesso riscosso sia come raccolta plastica – 65%,e sia per un contributo virtuale di euro 450,00 circa che ogni famiglia spende ogni anno per l’acqua con le bollicine,vedii comuni Serri (CA)-Villaurbana(OR) -Morgongiori (OR) -Simaxis (OR)-Golfo Aranci (OT) -Putifigari (SS) – PROVINCIA DI CAGLIARI parco di monte claro-Elmas (CA)- e a breve Giba-Calasetta-S.N D’Arcidano-S,ANTIOCO- e tanti altri,e credimi la cosa piu bella oltre al sucesso sociale,e’ quello che tale iniziativa e’ integralmente made in Sardynia..Complimenti a questa amministrazione
Sergio hai il naso più grande del mio!!!!!
Bravo Sergio Curatti,lei è meritevole del consenso degli elettori perché affronta con stile il confronto che, benché aspro e talvolta persino scurrile, non si lascia condizionare per nulla e tira dritto sul merito dei problemi. E’ più che legittima la difesa per il lavoro corretto e trasparente della giunta di cui è parte importante: la porta avanti a testa alta,senza omettere di non aver potuto fare molto di più in metà mandato consigliare; di aver sofferto, nella fase iniziale, della scarsa conoscenza della macchina amministrativa; di non aver avuto la collaborazione dei funzionari. Quindi, a suo merito va il rispetto di chi legge la sua sincerità, senza sbandierare nulla di ecclatante come altri hanno fatto in precedenza ma lasciando a voi gli oneri di tanta debbenaggine! A merito della giunta Fanni va soprattutto l’onestà politica che, come una teste d’ariete, siete riusciti a far pervadere in Municipio affinché non venisse più calpestato lo Stato di diritto. Continuate a battervi seguendo il solco della legalità e della trasparenza, di modo che i più deboli non siano costretti a piegarsi al volere dei più forti, a fare loro da zerbino, a scodinzolargli attorno nell’attesa che caschi una bricciola. Gli elettori, nella loro libera riflessione, sapranno giudicare meglio quanto facciamo noi con i nostri commenti, tuttavia auspico che al momento del voto sappiano scegliere le persone che meglio garantiscono la pratica dei valori che richiamavo innanzi.
Dimentica di dire
Abbiamo fatto ribruciare la pineta dopo aver promesso che non sarebbe più accaduto
Ci siamo aumentati lo stipendio
I lavori delle strade erano stati finanziati dalla passata amministrazione
Nessuna assemblea pubblica per i cittadini
Mi può scrivere le singole voci dei debiti?perchè sa, sono veramente curioso di sapere quali sono..ogni nuova amministrazione che entra, dice le stesse cose: ”abbiamo ereditato una situazione piena di debiti, ma siamo riusciti a cavarcela”
beh,da semplice cittadina una misera risposta te la posso dare io: una prima trance di 200 mila euro per un problema con la struttura di via Tirso che non ha mai trovato il suo “fine ultimo”;una seconda invece di soli 700 mila per la causa trentennale intentata dalla famiglia Pittau per l’esproprio dei loro terreni pagati una fesseria;mi pare ci fosse qualche altra cosina ma non ricordo bene e non vorrei dire inesattezze!Senza contare l’immobilità dovuta allo sforamento del patto di stabilità….qualcuno ogni tanto se lo dimentica!!
Un’altro spreco che molti addirittura ignorano: la megacondotta idrica che porta l’acqua dal Carmine a “Is campus de monti”:di questo ancora attendo una spiegazione logica,o forse la spiegazione era quel fantomatico campeggio che doveva nascere proprio lì….mah…
La politica delle piccole cose,del valorizzare e proteggere ciò che già abbiamo…altro che cercare cattedrali nel deserto,che portano soldi ma solo per determinate tasche e per tempi moooolto brevi!O state per caso pensando che possa rifiorire (se mai c’è stata una “fioritura”!)il comparto industriale…stiamo freschi!!!
Egr Edward, premesso che ho già dato atto a sergio Curatti di aver saputo fare mea culpa sui limiti della giunta Fanni e,in aggiunta alle precisazioni di Stefania, posso tranquillamente elencare alcune perle ereditate dalla giunta Fanni che continuano a produrre costi per la collettività: 1) l’infinito cantiere sulla via Roma e p.zza Zampillo per il ripristino delle mattonelle che non hanno i requisiti per le carreggiate; 2) L’inutilità della scuola media di via Tirso che non ha mai ospitato alunni. Che lungimiranza!! 3) la politica sportiva calciodipendente (chissà perché) che ha costruito un’altro stadio con torri di fari che consumano notevolmente (chi paga?), con erba sintetica che la sua manutenzione costa più di essere irrigata, per essere calpestata solo alcune ore la settimana, (chi paga?), mentre la pista per l’atletica è ancora un’incompiuta! Mi fermo quì perché l’elenco sarebbe troppo lungo. In quanto agli incendi in pineta, purtroppo il (i) piromani bruciano con le giunte di qualsiasi colore.
Io non perdonerò mai la scelta dell’ippodromo e quindi non voterò chi ha preso quella decisione insensata…e sono d’accordo con Curatti..ai miei occhi questa amnministrazione ha avuto il coraggio di dire no a chi pensa di farla da padrone nel paese, con la scusa che garantisce il lavoro a numerose famiglie…a che prezzo poi…
correggo: non il coraggio ma il merito