VILLACIDRO. Il proprietario della casa: forse l’attentato è legato a una vecchia storia d’amore di mio figlio
I pallettoni sfiorano i familiari: nessun ferito
«Ho visto un uomo correre sul marciapiede, a trenta metri dalla nostra palazzina», ha raccontato Marcella Sanna, «e poi ho sentito il rumore di una macchina che partiva a gran velocità. Il cecchino con un solo colpo avrebbe potuto distruggere tre famiglie».
Una fucilata contro la finestra di casa di un netturbino, i pallettoni sfondano i vetri e attraversano la cucina. Nessun ferito ma tanta paura per una famiglia villacidrese. Il colpo di arma da fuoco è passato proprio sopra le teste delle persone che occupavano in quel momento l’appartamento, nelle palazzine di edilizia popolare di via Guido Rossa. La casa è di Battista Porta, quarantasettenne, occupato presso il centro di raccolta dei rifiuti della zona industriale di Villacidro. La causa dell’attentato potrebbe essere la gelosia per una vicenda amorosa che coinvolgerebbe il figlio appena diciottenne di Battista Porta, residente nella casa presa di mira dalle fucilate. «Forse esiste un legame. – dice Battista Porta – Qualcuno potrebbe aver tentato di vendicarsi».
LO SPARO Alle 23 di mercoledì la famiglia Porta ha da poco concluso la cena e, insieme ad una vicina di casa, conversa nel cucinotto che si affaccia sul cortile condominiale. Sul divano vicino alla finestra sono sedute Marcella Sanna, moglie di Battista Porta, la figlia incinta e una vicina di casa. Di fronte, su una sedia, Battista Porta. «Sembrava una serata come le altre – racconta l’uomo – quando improvvisamente una fucilata ha rotto i vetri di casa passandoci sopra la testa e finendo sul muro della cucina». Una rosa di 9 pallettoni è piombata dentro l’appartamento, mettendo a rischio la vita delle quattro persone presenti. Marcella Sanna è subito scappata nella propria stanza da letto, mentre Battista Porta si è affacciato alla finestra della cucina per tentare di capire da dove provenisse lo sparo. «Ho visto un uomo correre sul marciapiede a trenta metri dalla nostra palazzina – racconta Marcella Sanna – e dopodiché abbiamo sentito il rumore di una macchina che partiva a gran velocità. In un solo colpo avrebbe potuto distruggere tre famiglie, ma la poca perizia nell’uso del fucile, da parte del tiratore, ci ha salvati da una brutta fine».
IL MOVENTE Avvertimento o vendetta, provocazione o gelosia? Non sembra che questo sia il primo attentato che la famiglia Porta subisce in questi ultimi tempi. «Circa quattro anni fa qualcuno ha dato fuoco al mio motocarro parcheggiato proprio sotto casa – dice Battista Porta – da allora abbiamo subito provocazioni di ogni genere». La famiglia non si sente più al sicuro nell’appartamento di via Guido Rossa. «Non vogliamo più stare in questa casa – dice Marcella Sanna – e chiediamo agli assistenti sociali che ci trovino una sistemazione dove poter vivere in pace». «Non sappiamo sino a quando questa situazione andrà avanti – continua – ma non possiamo rischiare la vita».
LA DENUNCIA Battista Porta ha raccontato ogni dettaglio ai carabinieri della stazione di Villacidro che si sono recati presso l’abitazione di via Guido Rossa per effettuare tutti i rilievi. Sono scattate le indagini per individuare il tiratore notturno prima che entri in azione un’altra volta. I militari stanno seguendo una pista e nei prossimi giorni potrebbero esserci novità.
IVAN FONNESU Sabato 18 settembre 2010
fonte: (http://www.unionesarda.it/)
questo era il 18 settembre, data della notizia… ma gli aggiornamenti ??? hanno preso sto “tiratore” scelto ???