Serpi: “La Keller ora può ripartire”

43

Ora che c’è il via libera dell’Unione Europea all’accesso ai crediti bancari da parte della Keller per la ripresa dell’attività produttiva e il rilancio dell’azienda, il futuro fa meno paura. Ma i 17 milioni di euro sono ancora virtuali, prima che entrino nella casse aziendali c’è ancora da attendere l’espletamento di altre formalità al ministero dello Sviluppo economico e la definizione degli accordi già raggiunti con gli istituti di credito.

Intanto, però, alla notizia giunta avantieri da Bruxelles che la Commissione europea aveva licenziato il procedimento con parere favorevole, c’è stato il ritorno dell’entusiasmo e la contemporanea salita sul carro dei vincitori della classe politica: presidenti, assessori, consiglieri si sono affrettati a salire tutti sulla carrozza (ferroviaria) dei vincitori senza peraltro spiegare qual’è stato in realtà il loro determinante apporto alla causa Keller.
Soddisfazione facilmente intuibile per il lascia passare comunitario da parte dei vertici Keller. Il direttore generale Marco Serpi ha fatto il punto della situazione in azienda, ricordando che è stato fatto un grosso passo in avanti e che però manca ancora qualche tassello per la ripresa produttiva e il rientro dei 300 dipendenti dalla cassa integrazione.
«Ci auguriamo che entro un mese sia tutto finito e si possa cominciare a prevedere il rientro scaglionato dei lavoratori in fabbrica – spiega il dg Serpi -, adesso serve che tutte le parti interessate (politica, sindacati, maestranze e azienda) continuino a remare nella stessa direzione, pur nel rispetto dei ruoli. L’azienda intende riprendere rapidamente il normale ciclo di vita e dare piena soddisfazione a quanti hanno creduto nel suo piano di rilancio».
Le commesse già acquisite sono abbastanza sostanziose (più di 90 milioni di euro) e con il lavoro e le consegne si attiverà il circuito virtuoso che farà uscire la Keller dal tunnel: «Abbiamo puntato tutto sullo stabilimento di Villacidro dismettendo quello siciliano di Carini – puntualizza Marco Serpi -, ai lavoratori chiediamo di fare un fronte comune nell’interesse reciproco. Però attenti, le criticità non sono ancora finite». Infine un riferimento del direttore generale alla linea ferromarittima di Golfo Aranci soppressa dalle Ferrovie dello Stato: «Per la Keller è importante, ma non vitale».

Luciano Onnis – 29 giugno 2011


 

43 COMMENTI

  1. Questo signore sostiene che la keller e sana, come fa a sostenere tutto ciò visto che sta licenziando 200 tra operai ed impiegati,ma la comunità’ Europea e il nostro ministro delle attività produttive credono ancora alle favole? dice che per carini ci deve essere una diversificazione produttiva,poi dice che in autunno carini con keller a chiuso,questi stanno giocando con le nostre famiglie.

  2. ai lavoratori chiediamo di fare un fronte comune nell’interesse reciproco. Però attenti, le criticità non sono ancora finite…. grazie a queste concrete parole qualche giovane operaio keller a preferito licenziarsi, fare le valigie e dare un arrivederci alla sardegna e sopravvivere altrove … tutto ciò perchè stremato e infiducioso di questa onesta realtà … ciao caro amico espatriato semus fortes …

  3. ai lavoratori chiediamo di fare un fronte comune nell’interesse reciproco. mi chiedo cosa vuol dire rinunciare a ciò che ci deve chiudiammo un occhio e lavore magari a novanta.espletato il lavoro si richiude e tutti nuovamente a casa magari con nuovi debiti…ma dopo tanti anni in keller (1989)perso che di prese in giro ne ho visto…penso che anche stavolta lo staff dirigenziale si startira i soldi.lo stesso staff che la fatta fallire per due volte.e a noi operai ci rimane solo la fame e gli anni bruciati senza realizzare nulla , solo debiti..

    • Qualora tu fossi giovane, o comunque senza alcun obbligo familiare, ti darei un consiglio!Parti alla ricerca di un posto migliore!Di cassa non si vive!Pero se da vent’anni lavori in keller, anzi facciamo 17 in cui tu abbia percepito lo stipendio completo(ipotesi), allora sicuramente hai famiglia, x cui potresti portare i curriculum in zona Macchiareddu!Del resto un operaio qualificato trova qualcosina(sempre ipotesi)!Io comunque ho sentito , e sicuramente nn è il tuo caso, che alcuni hanno rinunciato a farsi la stagione o cercar lavoro fuori xke stavano comodi con la cassa-integrazione!

  4. Belle parole… Fà tutto Lui, ordina, produce, contatta le banche… c’è un portafoglio aziendale di milioni di commesse, grazie a chi lavora in silenzio perchè non si alzi MAI la voce se ci sono delle problematiche, Mai contraddire il sistema, bene ai sindacati “AMICI dei padroni”…

    MA dov’è che le ho già sentite queste parole???
    A siiii erano accompèagante da quello stranop ritornello arrogante “presidente siamo con teee, meno male che silvio c’eee”… e infatti abbiamo visto nella condizione in cui siamo oggi…

    BENE BENE….

  5. Il piano finanziario complessivo consta di 32 milioni di €, le commesse ammontano a quasi 90 milioni.
    Ma quali criticità, i numeri parlano chiaro. E’ tutto rose e fiori, basta solo lavorare. Poi, quando si comincerà ad incassare si vede.
    Consiglio a tutti i cassintegrati Keller di pensare alla seconda casa (o alla prima), al cambio macchina ed alle vacanze senza nessuna preoccupazione.
    Anzi sarebbe bello se ci fosse uno scambio di visite tra i dipendenti di Villacidro e quelli di Carini; si può festeggiare tutti insieme.
    Auguri.

      • E’ sicuro di non essere stato un pò precipitoso ed aggressivo? Dico, ma guardi che era un commento ironico. Basta leggere i miei commenti nella sezione precedente (sempre sulla vicenda Keller) per rendersene conto, in particolare potrà accorgersene dalla mia risposta ad un signor cartone animato.
        Comunque, la cosa non mi stupisce. E’ una tendenza oggi diffusa ragionare sull’immediato e non sulla storia, non è colpa Sua se non conta più quello che si è detto o scritto prima ma solo quello che si dice adesso.
        A parte questo, stare un pò calmino non credo Le farebbe male, spero si renda conto di quello che ha scritto. Non sono un tipo vendicativo e non mi interessa
        polemizzare, ma non sono tutti come me.
        Inoltre non sono iscritto ad alcun sindacato.
        E guardi che la vita e le possibili ipotesi su tutto non ci portano necessariamente solo al bianco od al nero, occhio alle sfumature. Il riferimento a quei numeri iniziali non è casuale, semplicemente mi volevo ironicamente riferire al fatto che sono gli unici numeri citati nell’intervista e non si parla di costi di gestione, ad esempio. Inoltre la differenza tra i due valori lascia intendere che va tutto bene. Adesso ha capito?
        Stia bene.

      • Animo, la crisi è solo psicologica..smettetela spregevoli cattocomunisti, di alimentare queste false voci!
        Vi è stato detto che ci sarà il finanziamento?E allora fidatevi delle banche, anzi, contraete prestiti e mutui!Sono nostre amiche!

    • noi a Palermo non abbiamo niente da festegiare visto che questi signori (mi riferisco alla dirigenza)hanno dato la sentenza la chiusura della keller di Palermo allora ci diano tutte spettanze (stipendi arretrati tredicesime cometa ecc……)tanto armai siamo abituati a cambiare imprenditori o pseudoimprenditori vedi Mancini e company.

  6. bella questa, fattu perdiu,una dose di cisl…ahahhaha, bella.speriammo cambi la staff dirigenziale della keller, perche non stiammo andando a zappare opp. a pascolare, dobbiamo fare carrozze, invece ci troviamo agricoltori a dirigere , nulla da togliere a contadini e allevatori che fanno bene il loro mestiere, ma non sanno certo come dirigere una azienda di rotabili….un augurio affinche si riesca ad avere nuovamente uno stipendio e i soldi che ci deve, anche per lavorare tranquilli…

  7. Ragazzi,non disperate,ci sono anche gli introiti del fotovoltaico….certo che a recuperare soldi sono bravi,bisogna vedere in quali tasche finiscono!Comunque ,sapete come la penso e non insisto più se nò poi mi tocca fare battaglia con Candy e mi dispiace prendermela con le dolci ragazze dagli occhi grandi!
    In bocca al lupo a tutti i lavoratori Keller,a quelli che hanno deciso di rimanere e a quelli che la hanno abbandonata!

  8. La Storia insegna anche che certi fenomeni si verificano se esistono forti volontà collettiva e memoria storica. Quello che si tenta di distruggere (si sta perdendo anche la memoria del giorno prima).
    Poi, certo, poche scintille possono accendere un fuoco.

  9. Leggo dai vs commenti , ke l’opinione ke hanno in Sicilia di questi DICIAMO….PSEUDI IMPRENDITORI , l’avete anke voi a Cagliari e cio’ purtroppo mi rallegra e nello stesso tempo mi rattrista molto….perke’ sapete…..la mia convinzione e’ ke nel giro di un triennio batteranno di nuovo cassa e cerkeranno aiuto dalle istituzioni, e se non l’avranno piangeranno di nuovo le famiglie sarde dei ns operai….attenzione , qst e’ un mio personale parere….

  10. SOGNI DÌ SVILUPPO E MANETTE, KELLER VIA DA SICILIA/ANSA
    INDUSTRIA FONDATA DA SALATIELLO NELL’85; OPERAI PER ANNI IN CIG
    (di Alfredo Pecoraro)

    (ANSA) – PALERMO, 1 LUG – Dopo 25 anni trascorsi tra promesse di sviluppo, amministrazione controllata e passaggi societari contrassegnati da lunghi periodi di cassa integrazione degli operai e arresti di ex dirigenti, la Keller sembra giunta ancora
    una volta a un bivio: gli azionisti, la Hig di Brescia e il gruppo Busi di Bologna, hanno deciso di chiudere lo stabilimento di Carini (Palermo), dove lavorano 204 operai.
    Il management di Keller ha presentato il nuovo piano industriale ieri al ministero dello Sviluppo, prevedendo la cessazione dell’attività’ nella fabbrica siciliana ridimensionando lo stabilimento di Villacidro in Sardegna. Per i lavoratori siciliani, in cassa integrazione in deroga fino al prossimo ottobre, si apre dunque una nuova fase di crisi, con i sindacati che chiedono al governo e alla Regione siciliana di salvare la storica azienda di materiale rotabile, fondata nel 1985 dall’imprenditore Giovanni Salatiello.
    Dopo pochi anni dalla sua creazione, la Keller Meccanica si aggiudica diverse commesse da parte delle Ferrovie dello Stato per costruire vagoni e carrozze e acquisisce anche clienti
    all’estero. Aumentano i dipendenti: 250 nell’85, 360 nel 1990 per diventare oltre 500 negli anni seguenti. La Keller diventa il simbolo del rilancio industriale. Nel 1993 però lo scenario cambia. L’azienda non riesce più ad avere commesse, annaspa in tra i debiti, circa 100 miliardi di vecchie lire. I dipendenti restano senza stipendio. Salatiello, su pressione degli operai sardi e siciliani, presenta i libri contabili in Tribunale. Poi, con la legge Prodi, l’azienda viene messa in amministrazione controllata. Arriva Maria Martellini, sembra la svolta. Una commessa da 300 miliardi per costruire 110 carri e 120 carrozze assegnata dalle Ferrovie dello Stato fa intravedere orizzonti di sviluppo. Ma e’ un’illusione. All’inizio del 1999 la Keller viene venduta al gruppo Metz di Kurt Maier, un altoatesino che si spaccia per imprenditore, ben accolto in Confindustria a
    Palermo; ministro all’Industria e’ Pierluigi Bersani, sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Dopo pochi mesi i primi segnali di crisi della K&M (nuova denominazione sociale di Keller), gli stipendi non vengono pagati. Cominciano le proteste e i dubbi. Maier all’improvviso sparisce, lasciando solo una e-mail e le casse della società vuote. Qualche giorno dopo si saprà che e’ stato arrestato in Germania per truffa. Quando sbarca nell’aeroporto di Roma viene arrestato dalla guardia di finanza per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata, false comunicazioni sociali, appropriazione indebita. Secondo l’accusa il faccendiere avrebbe sottratto all’attivo societario beni per
    circa 27 milioni di euro.
    Segue un nuovo periodo di disordini, gli operai più volte scendono in piazza. Scatta ancora la cassa integrazione. Il nuovo cavaliere bianco e’ Piero Mancini, imprenditore di Arezzo, in buoni rapporti con il venerabile Licio Gelli, proprietario della squadra di calcio della sua città e con interessi in vari settori, tra cui quello immobiliare. La Fiom non crede però nel suo progetto. Mancini riesce ad acquisire dal gruppo Anslado-Breda una parte dell’area e alcuni capannoni del’Imesi, fabbrica di Carini. La Fiom si rivolge alla Procura sospettando speculazioni edilizie di Mancini e della sua azienda Ciet negli impianti di Palermo della Keller. L’imprenditore riesce a cedere due aree a Palermo, spostando la produzione a Carini. Per risollevare l’azienda tratta l’ingresso di nuovi soci, tra cui un fantomatico gruppo anglo-arabo con sede a Londra e negli Emirati Arabi, che invia carte e documenti che finiscono persino tra le mani dell’allora presidente dell’Ars Guido Lo Porto che sponsorizza l’operazione salvo poi tirarsi indietro quando spuntano loschi personaggi e faccendieri che tentato attraverso l’operazione di piazzare apparecchiature mediche alla Regione siciliana.
    Poi anche Mancini esce di scena, consegnando l’intero pacchetto azionario alla Hig e al gruppo Busi. Presidente viene nominato Gianfranco Borghini, ex responsabile nazionale della taske-force per l’occupazione che aveva seguito la fase di crisi della Keller. Il sogno di costruire carrozze in Iran adesso s’e’ trasformato nell’incubo della chiusura. (ANSA).

  11. questo articolo è un po datato e contiene delle piccole imprecisioni,secondo il mio modesto parere quello che in questa operazione di compra vendita tra il gruppo Busi e Mancini, il secondo ne è uscito con il maggiore guadagno, essendosi tenuto le aree dello stabilimento (cosi detto K1)situati nella zona “bene”della città,essendo lui un palazzinaro in quel terreno qualche volta vedremo un palazzone,alla faccia delle aziende che chiudono.

  12. Guarda io non sono un disfattista io mi auguro che la keller riparta, ma con gente seria che vuole fare azienda, e non speculare sulle spalle degli operai, che non chiedono altro che potere campare le proprie famiglie.

  13. è il solito copione, si minacciano i licenziamenti e la chiusura dell’attività e oplà con l’intervento politico la banca che dice no dirà si . vedrete che poi nostradamus sarò io !!! ma secondo me i problemi restano !!!!!!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.